Nell’edizione di ieri abbiamo ospitato l’uomo campione di preferenze elettorali nelle isole Alessandro Scarpa Marta (guarda l’intervista), oggi ospitiamo una donna che ha battuto tutti in quanto a voti preferenziali nel comune di Venezia Monica Sambo, eletta con il PD , ma non solo grazie al PD. Giovane avvocatessa con un incarico in regione e la passione per la politica.
Le parole di Monica Sambo
La passione per la politica
“La passione per la politica in qualche modo c’è sempre stata, da attenta elettrice, all’interno della scuola e all’università ho cercato di portare acqua alla mia visione, però non la seguivo in modo così costante. È nata circa 10 anni fa con la voglia di cambiare la città di Venezia, nell’idea che si potesse fare qualcosa per mantenere la città vivibile. Così sono entrata dentro il partito democratico dei giovani democratici e cinque anni fa sono stata eletta al consiglio comunale”.
Un nuovo inizio
“Credo che oggi bisogna ripartire, lo si vede quando un partito non c’è quali sono gli effetti. In questi anni il partito democratico ha fatto tanto anche per la città di Venezia e a Roma, quindi l’impegno c’è e speriamo di consolidarlo anche nei prossimi anni. È necessario tornare a lavorare nel territorio, insieme alle persone, a partire dalle lavoratrici ai lavoratori, ma anche da tutti i territori e dai cittadini che chiedono risposte. Tanti sono rimasti a casa e non hanno votato, e penso che qualunque partito o movimento dovrebbe pensare soprattutto a chi non è venuto a votare e come farlo sentire di nuovo parte di questa comunità”.
Le scelte
“Le liberalizzazioni hanno fatto una scelta nazionale che ha sicuramente colpito, secondo me non è stato fatto nulla contro Venezia e le città d’arte. Non si è pensato quali sarebbero stati gli effetti con la globalizzazione quindi, forse, non c’è stato uno sguardo per i successivi dieci-venti-trent’anni che è quello invece che dovremmo avere. È anche vero che questi cinque anni hanno totalmente distrutto la città e che non è stato fatto nulla per provare a tornare indietro. Gli strumenti ci sono, penso alla legge Franceschini che è una di quelle che sta aiutando ad esempio città come Firenze, il nostro impegno sarà cercare di applicarla anche a Venezia.
Abbiamo scelto una persona di grandissimo spessore e qualità, che ha tenuto insieme una coalizione veramente molto ampia che continueremo a tener insieme a Pier Paolo Baretta, che avrà un ruolo fondamentale. Sicuramente l’errore è stato quello di scegliere la persona molto tardi. Abbiamo una visione molto diversa di città: dal sociale, alla sicurezza, alla residenza, quindi dobbiamo cercare di incidere in questi cinque anni per portare le nostre istanze. Ovviamente finché non si governa è difficile realizzare tutto quello che abbiamo in mente, la scelta è stata fatta per tenere unita questa grande coalizione che continuerà a lavorare insieme in questi anni.”
Le donne in politica
“Io credo che noi donne possiamo fare tanto, ci sono varie elette nelle municipalità con le quali ci siamo sentite e abbiamo collaborato in questi anni. Sicuramente rispetto a dieci anni fa le donne sono molte di più anche grazie alla cosiddetta doppia preferenza, ricordo solo che all’ultimo consiglio comunale su 46 consiglieri 44 erano uomini. Quindi il percorso è difficile, sicuramente ad ostacoli, ma possiamo fare tanto.
In politica il momento che mi fa sentire più appagata è sicuramente stare in mezzo alla gente, alle persone e in piazza con i lavoratori. Quindi i comizi e il rapporto diretto con le persone all’interno della piazza è per me uno dei momenti più belli”. Parole di Monica Sambo.