“Il commissario Montalbano”, interpretato da Luca Zingaretti, torna anche quest’anno, il 20/mo della serie, con due nuovi episodi diretti da Alberto Sironi.
La Rai ha celebrato, con una grossa torta, i 20 anni di successi della fiction “Il commissario Montalbano”, di cui lunedì 11 febbraio andrà in onda su Rai1 la prima delle due nuove puntate tratte dai romanzi di Andrea Camilleri. “L’altro capo del filo” è un giallo sull’omicidio di una donna in una Sicilia toccata dal dolore degli sbarchi dei migranti, mentre “Un diario del ‘43” – lunedì 18 febbraio – parla dell’emigrazione all’inverso, con il ritorno nella sua Vigata di un 90enne finito in America durante la guerra.
Ma insieme alle candeline, spente dal protagonista Luca Zingaretti nella Sala degli Arazzi di viale Mazzini, sono arrivate anche le polemiche su una presunta preoccupazione, ai piani alti, di uno sbilanciamento della sceneggiatura verso una posizione troppo favorevole all’accoglienza dei migranti, con il rischio di un nuovo “caso Baglioni“. Un’illazione subito smentita dalla direttrice di Rai1 Teresa De Santis, per la quale: «Il servizio pubblico dà conto in modo completo degli argomenti legati alla realtà, anche se complessi».
Del resto, per la Rai la fiction dedicata al commissario siciliano è il prodotto vincente per eccellenza, seguito in media da 11 milioni di spettatori nel 2018, mentre dal 1999 (da quando iniziò con “Il ladro di merendine“) è stata vista solo in Italia da un miliardo e 200mila spettatori, ha fatto sapere, orgogliosa, la produzione.
Luca Zingaretti ha detto: «Il personaggio non deve cambiare, è amato per il suo senso di giustizia ma anche perché deraglia un po’, scivola verso l’umanità tutta italiana e siciliana che lo rende unico», e il regista Alberto Sironi ha ribadito il concetto: «Camilleri invita a cambiare lo sguardo verso le cose, a vederle in modo diverso da quello che ogni giorno guardiamo in tv».