Altri lunghi 18 mesi e le chiavi del Mose saranno consegnate. Questo l’annuncio diffuso in queste ore dal Ministero delle Infrastrutture che è stato accolto però con cautela sia dai veneziani che dalle imprese coinvolte. La diga mobile ha mostrato i suoi benefici salvando almeno una trentina di volte la città dall’acqua alta a partire da ottobre 2020.
Dal primo marzo ripartiranno i lavori
Servizio di cui ha parlato il mondo ma che in Italia è stato oscurato dalla travagliata situazione economica in cui versa il Consorzio Venezia Nuova; che attende di uscire dal concordato per il 28 Febbraio. Tolto questo ostacolo dal primo marzo ripartiranno i lavori fermi dall’aprile scorso e anche l’orologio.
Settembre 2023. Questa la data ultima dichiarata dal Ministero
Il Ministero si dichiara certo che settembre 2023 è davvero la data ultima dopo vari slittamenti. La prima pietra è stata posata a Venezia nel 2003; e la barriera che doveva fermare la marea doveva entrare in funzione nel 2014. Poi la data è stata spostata al 2016 e via via fino al 31 dicembre 2021.
Mose ancora incompleto
Le paratoie sono state usate ma in modalità provvisoria e con maestranze che attendevano il pagamento da mesi e lo sono tutt’ora. Fra un anno e mezzo le opere alle bocche di porto del Lido Tre Porti e San Nicolò saranno completate. Dopo qualche mese accadrà per quelle di Chioggia e dopo sei mesi per quelle di Malamocco dove c’è anche la conca di navigazione da finire. Infine ci vorrà un altro anno per manutenzioni e collaudi.
Intanto c’è il nodo del 28 febbraio da superare per le imprese creditrici che forse dovranno rinunciare a qualcosa.
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