MOSE, questa paratoia si trovava da quasi 11 anni nel fondale della Bocca di porto San Nicolò. Questa è l’immagine della prima delle 78 paratoie, prelevata dal mare per la manutenzione dai tecnici della Fincantieri, con tre argani attaccati ad una cavalletta.
La paratoia del MOSE
Un’altra prima volta per la diga mobile, e un altro momento di ottimismo. I manutentori, infatti, si aspettavano che lo strato di alghe e molluschi accumulato sarebbe stato ben maggiore. La paratoia, sesta per posizione delle ventuno sistemate in quella bocca di porto, è stata sganciata dal cassone in cui è alloggiata ed è stata poi legata ad una gabbia metallica e lasciata sulla superficie dell’acqua. Il sollevamento in posizione orizzontale ha richiesto una quarantina di minuti. Successivamente, l’hanno caricata su un pontone per essere trasportata in cantiere per la manutenzione alla Banchina dell’Azoto a Marghera.
La manutenzione
Ora, il parallelepipedo di 35 tonnellate, 20 m di lunghezza, 9 di lunghezza e 3 di altezza, sarà analizzato all’esterno e all’interno attraverso la realizzazione di tre aperture. Sarà ripulita da alghe, e saranno verificate le giunture, così come il consumo delle vernici, l’usura degli impianti e lo stato di salute delle cerniere. Nel frattempo, sarà sistemata al suo posto una paratoia di riserva.
I progetti futuri
Nel mese di agosto, una seconda paratoia verrà estratta per una manutenzione ordinaria. L’attività si dovrebbe concludere per il mese di settembre. Al termine dell’indagine, bandiranno la gara per la manutenzione a tutte le bocche di porto. Nel frattempo, il dipartimento di biologia marina dell’università di Padova avrà il compito di misurare l’accrescimento marino.
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