Mose Venezia: i soldi ci sono e la fine del cantiere sarà nel 2023

Sbloccata l'ultima somma di denaro utile per finire il Mose, ma soprattutto per alzare le paratoie nelle prossime settimane quando inizierà la stagione delle acque alte eccezionale. Venezia tira un sospiro di sollievo

È saltato l’ultimo ostacolo per l’utilizzo dei 358 milioni di euro destinati al completamento del Mose. Le aziende che lo hanno costruito, pur vantando crediti milionari, sono sull’orlo del fallimento.

Il nuovo comitato tecnico

Il nuovo comitato tecnico del Provveditorato alle Opere Pubbliche con a capo il nuovo provveditore Fabio Riva ha approvato l’atteso settimo atto aggiuntivo tra Provveditorato e CVN, che dispone l’utilizzo della somma indispensabile per mettere la parola fine alla costruzione di un’opera unica al mondo non solo per il progetto ma anche per la storia travagliata del cantiere.

Il 20% di questa cifra sarà destinato anche alle opere per le bocche di porto. Il comitato ha dato inoltre il via libera al sollevamento delle barriere, raffreddando un’atmosfera che si stava surriscaldando oltre il limite consentito. C’era il rischio che con l’arrivo delle maree eccezionali, che caratterizzano l’autunno veneziano, non ci fosse personale disponibile ad alzare le paratoie.

Mose

Nel clima di tensione è saltata la testa del precedente provveditore Cinzia Zincone, per un paio di provvedimenti disciplinari che l’hanno raggiunta al termine di una lunga carriera senza macchia e ormai prossima alla pensione.

Zincone era contraria a finanziare il Consorzio, nel timore che le risorse sarebbero state utilizzate soltanto per le bocche di porto, e non anche per interventi di carattere ambientale. Intanto i lavori si sono fermati e dunque la data di chiusura del cantiere è slittata da fine 2022 a fine 2023. Tutto dipende dall’accordo tra le imprese e il CVN sui debiti.

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