Un’occasione per gli artigiani del vetro di mostrare la propria sapienza con creazioni originali e innovative che strizzano l’occhio al futuro, scostandosi dalla tradizione. E’ anche questo la mostra Murano glass toys, presentata stamani 2 settembre 2021, al Museo del vetro di Murano. Uno tra i 250 eventi della Venice glass week.
La mostra Murano glass toys
Si tratta di un’esposizione di tredici giocattoli realizzati in vetro di Murano su grande scala da altrettanti maestri vetrai: si va dai balocchi di un tempo, come girandole a vento, cavallini a dondolo, dinosauri e carillon, ai giochi dei millenials, ad esempio una macchinina telecomandata con relativa pista da corsa, un grosso razzo e un alieno dagli inquietanti tentacoli.
La mostra, accessibile al pubblico in sala Brandolini dal prossimo 4 settembre al 3 ottobre (dal giovedì alla domenica dalle 11 alle 17 e nelle giornate del 6,7 e 8 settembre, ingresso con green pass) riproduce nell’allestimento una vera e propria stanza dei giochi. Le creazioni in esposizione sono a disposizione del pubblico che ha la possibilità di interagire con le opere.
I giocattoli infatti sono interattivi, grazie all’ausilio della tecnologia. Sono dotati di sensori elettrici di pressione, di prossimità e in alcuni casi di movimento, che permettono loro di animarsi ed emettere suoni e luci in caso di vicinanza con l’uomo e talvolta anche con altri oggetti.
L’inaugurazione della mostra
A presentare l’esposizione, il cui proposito è rivoluzionare la percezione classica del vetro, la responsabile del Museo Chiara Squarcina insieme al curatore della mostra, l’architetto Matteo Silverio. All’inaugurazione erano presenti gli assessori comunali alla Promozione del territorio e alle Attività produttive, nonché Santo Romano, responsabile della Direzione Area Politiche economiche, capitale umano e programmazione comunitaria della Regione Veneto e Giacomo De Stefani, segretario generale della Camera di Commercio Venezia – Rovigo.
“Realizziamo finalmente un sogno lungo due anni, che si era dovuto fermare per il Covid” ha spiegato Chiara Squarcina. “Il progetto nasce dopo l’acqua granda del 2019, quindi da un momento di crisi. Volevamo rievocare le emozioni dell’infanzia. Le vetrerie hanno lavorato come se fossero una squadra. Ciascun manufatto rispecchia la tradizione e la storia della vetreria che l’ha creato” ha precisato il curatore Silverio. L’esposizione è anche un’opportunità di promozione post pandemica per il comparto del vetro e per i suoi addetti ai lavori.