La Voce della Città Metropolitana

Nadia De Lazzari: progetto “Venezia Pesce di Pace”

Nadia De Lazzari ci racconta il suo progetto realizzato con i bambini iniziato durante la guerra a Sarajevo nel 1992.

I momenti difficili si possono superare con poco anche solo con un disegno che costruisce ponti e lancia messaggi. E’ questo che ha fatto e sta facendo Nadia De Lazzari che si reca nelle zone di guerra per unire i bambini con i coetanei delle zona di pace. Ora il covid unisce ancora di più.

La sua esperienza con TeleVenezia

“Nel 1992 Sarajevo si trovava in piena guerra. Guardavo tristemente le immagini alla televisione e avevo voglia di andare a dare un mano a quelle persone in difficoltà, ma era difficile entrare nella città. E’ qui che entra in gioco Televenezia. Ho chiesto alla emittente locale di farmi rilasciare dall’Onu il mio passpress, così da poter arrivare in quelle terre a raccogliere notizie e informazioni da trasmettere in tv. E così ho fatto. Vedevo i bambini, sono quelli che mi hanno colpito di più. facevano i giochi dei grandi: lanciavano sassi, bruciavano le immondizie.

Contemporaneamente, pensavo ai bambine ai ragazzi della mia città e lì mi è nata l’idea. Ho voluto creare un legame di storie tra bambini che erano liberi di giocare e sorridere protetti dalla pace, e invece i bambini costretti agli orrori della guerra.”

 Il progetto “Pesce di Pace”

“Il nome viene dalla città di Venezia, il pesce per l’appunto. Venezia è sempre stata un posto molto accogliente ed aperto al mondo. Ad ognuno dava la possibilità alloggiare e lavorare. Uno fra tutti che lo testimonia è l’edificio del Fondaco dei Tedeschi. Lì venivano accolti popolazioni d’oltralpe esi dava modo di commerciare.”

“I disegni protagonisti del progetto avevano l’obiettivo di dare speranza ai bambini vittime della guerra, facendogli vedere che dall’altra parte del Mar Adriatico c’erano altri come loro che li pensavano. Questo è stato l’inizio di un enorme progetto. Ho cominciato con una classe delle elementari e da lì è nata l’idea. I bambini veneziani realizzavano i disegni colorati da spedire ai bambini di Sarajevo. Ciò che tornava però era un’immagine davvero scioccante. Se da un lato il disegno era colorato e vivo, dall’altro il disegno era in bianco e nero, chiaramente triste. ”

Il gemellaggio Venezia-Sarajevo

“Abbiamo realizzato con il sindaco Cacciari questo gemellaggio. Il sindaco ha capito subito che come città avremmo potuto fare qualcosa. Da qui poi è partito un progetto umanitario che mi ha portato anche in altre zone di guerra o comunque in zone povere, come Congo, Tunisia, Marocco.”

Il nuovo progetto

“Il progetto è dedicato a Venezia e a Beirut, città quest’ultima dove sono continui gli scontri a fuoco dovuti a questioni politiche interne ed esterne. L’iniziativa è quella di far disegnare ai bambini la realtà che stanno vivendo. In particolare disegnano la scuola in tempo di covid. Ho poi contattato alcuni artisti che realizzeranno delle opere che verranno donate alle scuole che hanno partecipato”, ha concluso Nadia De Lazzari.

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