Oggi, Renzo Mazzaro ci propone una riflessione sull’idea di nazione, prendendo spunto dalla traccia di maturità trovata ostica dagli studenti.
Parliamo degli esami di maturità. Nel Veneto si sono impegnati precisamente 39.356 studenti. “Maturità” è una parola grossa. Ha a che fare con la maggior età? Oppure ha qualcosa a che fare con l’apprendimento? Ma non si riesce mai ad imparare, quindi non si sarebbe mai “maturi”. La maturità è un viaggio verso una meta che non si raggiungerà mai.
Qui parliamo di maturità scolastica. Sono rimasto colpito dalla prima prova di italiano scritto. Sono stati dai dei temi, delle tracce, delle quali una riguardava l’idea di nazione. Era tratta da uno scritto di Federico Chabod, storico molto importante. Questo tema è stato considerato molto difficile dagli studenti, e la maggior parte di lro non l’ha fatto.
Cos’è una nazione?
Sono rimasto perplesso, perché la parola “nazione” è di uso comune. Pensate alla “nazionale” di calcio. O ad un dato nazionale. O alla TV locale e nazionale. E’ una parola che adoperiamo sempre. Dovrebbe essere facile spiegarla. Manzoni, in una definizione molto famosa, diceva che la nazione è “una d’arme, di lingua, d’altare, di memoria, di sangue, di core”. Cioè, avere uno stesso esercito, quindi un territorio da difendere, una stessa lingua, una stessa religione, una stessa memoria, lo stesso passato. Ecco, sentirsi e appartenere ad un gruppo.
Ma noi siamo una nazione? Abbiamo idea di appartenere ad un gruppo? Si tratta di una questione di identità, sentirsi parte di un gruppo. Ma non vale solo per uno stato, ma vale anche per l’identità veneta. Che cos’è l’identità veneta? Sentirsi padroni a casa propria? Neanche in famiglia il capofamiglia può dire “paron a casa mia”, perché deve fare i conti con la moglie, con i figli. L’identità veneta è qualcosa di più lasco, di più largo. Scomoda abitudini, passato, tradizioni, lingua, comportamenti, indole.
Uno che ha studiato molto a lungo queste culture regionali è stato Ulderico Bernardi. Egli parla di 330 culture regionali che ci sono in Europa fra l’Atlantico e gli Urali. Pensate se ognuna di queste fosse uno stato. Sarebbe una frantumazione dell’Europa.
I saluti e gli auguri di una buona vacanza
Io vi lascio queste piccole riflessioni come spunto per non essere bocciati ad un’ipotetica commissione che ci chiede cosa vuol dire essere veneti o essere italiani. Con questo piccolo dubbio io vi saluto, perché questo spazio va in vacanza. Torneremo a settembre, e intanto buona estate a tutti.
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