Dopo la neve non arriverà primavera. Basta fiocchi bianchi ma attenzione a ghiaccio e vento. Il freddo persisterà scendendo anche sotto lo zero per tutta la settimana
Risveglio traumatico di Venezia stamane con i tetti imbiancati. La neve ha cominciato a scendere a partire dalle 5. La città era già reduce da una notte con l’acqua alta eccezionale con un picco di 124 centimetri alle 23.30 di ieri sera.
Stamane il burian bis ha portato una bufera di neve con grandi fiocchi che hanno ricoperto i tetti e i prati. Anche se non ha attecchito sulle strade, le ha rese scivolose e mandato in tilt l’A4. Sull’autostrada sono stati registrati all’altezza di Latisana incidenti tra cui un tamponamento tra tre autoarticolati con tre feriti non gravi.
La neve è stata una parentesi, ma non è il caso di illudersi. Non si è tattato di un capriccio di marzo di qualche ora. Il freddo persisterà scendendo anche sotto lo zero per tutta la settimana a causa di un’ampia saccatura che interessa gran parte dell’Europa e che convoglia aria molto fredda che viene dal nord.
Sul fronte dell’acqua alta invece la situazione dovrebbe tornare a stabilizzarsi dopo il picco di domenica sera che ha allagato il 37% del centro storico veneziano e i 141 centimetri a Chioggia. Un record storico impossibile da fermare dal baby mose utile soltanto fino a 130 centimetri.
Sono previsti 115 centimetri per la mezzanotte di lunedì sera. Il fenomeno eccezionale è legato al costante vento da est, la bora a 85 chilometri orari. Ha sospinto verso la laguna il notevole accumulo di acqua davanti alla costa veneziana, dovuta al vento da Sud che ha soffiato per tutta la giornata nel centro Adriatico
