La Voce della Città Metropolitana

Nicola Finco: da settembre lo switch off delle tv locali venete

L'emergenza Covid sta facendo passare sotto silenzio un'operazione che rischia di smantellare buona parte delle emittenti televisive venete. Ne parliamo con il vicepresidente del consiglio regionale del Veneto Nicola Finco incaricato di fronteggiare questa battaglia a Roma

Reti locali e switch off. Oggi ne parliamo con Nicola Finco, Vicepresidente Consiglio Regionale Veneto con delega al Corecom

La novità per le emittenze locali. Cosa rischia il Veneto?

“Oggi il Veneto sta rischiando e purtroppo la cosa sta passando abbastanza inosservata. Da settembre inizierà un nuovo percorso anche per il sistema televisivo locale, in quanto su indicazione dell’Unione Europea, si vogliono liberare delle frequenze, per favorire il famoso 5G. Però questo a danno dell’ emittenza locale.

Ci sarà un percorso di ridistribuzione delle frequenze a livello nazionale, che creerà notevoli problemi su tutto il territorio nazionale e in particolar modo sulla nostra realtà” ha detto Nicola Finco

Cosa accadrà con lo switch off?

“Le frequenze verranno revocate e andranno nelle mani di alcune emittenti nazionali. Queste ultime dovranno gestire le frequenze, attraverso dei bandi. Noleggeranno quindi delle sotto-frequenze alle emittenti locali. Non si sa ancora a quali prezzi e a quali modalità. In questo modo, il monopolio dell’informazione sarà in mano a pochi e questo ci preoccupa moltissimo. In più, soprattutto nella situazione di emergenza sanitaria attuale, abbiamo visto come le reti locali siano state seguitissime perciò chiuderle sarà un vero peccato.”

“Con lo switch off molti concittadini saranno costretti a cambiare tv o ad acquistare dei decoder. Vogliamo salvaguardare i cittadini veneti affinché riescano a seguire i canali come sempre, ma anche salvaguardare le aziende di informazione locali. In più è importante considerare l’aspetto della tutela della pluralità di informazione, fondamentale in un paese come il nostro.”

Il monopolio dei colossi nazionali

“Le frequenze dovrebbero essere gestite dallo Stato, e non invece dalle emittenti private. Su questo territorio significa ammazzare le reti locali che riguardano anche zone provinciali che vanno tutelate. È fondamentale la comunicazione al giorno d’oggi. Per lo Stato, mettere le mani nella comunicazione locale vuol dire manipolare le informazioni, dando solo una prospettiva alle notizie. Questa è una battaglia per la libera comunicazione.”

 Come si potranno salvare

“Sicuramente troveremo altri modi per far veicolare la nostra informazione. Ma se possiamo tuteliamo le nostre aziende di comunicazione.”

Le nuove modalità già da settembre 2021

“Si dovrà controllare se nel retro c’è una sigla che permette al dispositivo di ricevere i nuovi canali a seguito dello switch off. Altrimenti ci sarà la possibilità di ricevere da parte dello Stato una sovvenzione per supportare l’acquisto di decoder o una nuova televisione.”

Quando e come

“Da settembre a dicembre, avverrà lo switch off. Si inizia dal Veneto. Ma sarà un processo lungo e complicato visto i rapporti con il nuovo governo. Stiamo già chiedendo una proroga di almeno sei mesi per riuscire a gestire i cambiamenti repentini. Il canale che ci è stato assegnato è il 42, canale che però è già occupato da un’altra regione. Questo renderà complesso per molti veneti riuscire a vederci. Stiamo chiedendo maggiore considerazione da parte del Governo, ad esempio consegnandoci due canali come avvenuto per altre regioni. Speriamo arrivi presto una soluzione, nel frattempo ci auguriamo che tutti i telespettatori siano al nostro fianco in questa battaglia per la libertà dell’informazione.”

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