Nicola Pamio: “Ricordo i primi momenti che ho avuto a modo di stare con questo grandissimo artista. Io ero prima artista del coro e Pavarotti venne a fare la regia nel 1987 di Favorita. Già allora Pavarotti ci chiamava tutti per nome. Aveva una grande capacità di memoria e lui ricordava e mi chiamava Nicolino.”
Pavarotti incuriosito dal risotto ai gò di Pamio
“Mi ricordo che per quella sequenza io ho avuto poi anche un simpatico aneddoto dove, sempre al Teatro La Fenice, io andavo spesso a mangiare al ristorante “Al teatro”. Cercavo anche di trattarmi un po’ benino e andavo a mangiarmi il famoso risotto con i gò, tanto per rimanere nella nostra Venezia.
Pavarotti, che mangiava in quel momento a dieci metri da me, mangiava una semplice pizza perché forse dettata da una dieta o cose del genere, fu colto chiaramente dal mio risotto di go e mi disse: “Nicolino, adesso non siamo più sulla scena, potremo anche diventare amici, posso assaggiare il tuo risotto?” Ecco, questo è stato un piccolo aneddoto con il maestro Pavarotti.”
L’inizio della carriera da solista di Nicola Pamio
“Ci rincontriamo subito dopo nel 1995 per fare questa new entry di audizioni che io faccio a Merano. Lui mi vede e mi dà la finale a Modena. A Modena, tra 40 cantanti molto famosi. Ci sono stati tutti i più grossi cantanti, da Fiorenza Cedolins a Fabio Sartori. Eravamo una kermesse di cantanti, una quarantina. Fui scelto pure io per andare a Philadelphia con il maestro Pavarotti. Da lì poi chiaramente si andò in America e ci fu veramente l’inizio dell’apertura della mia carriera.”
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