L’ospedale di San donà di Piave ha una nuova mensa con annessa cucina. Potrebbe accogliere 72 commensali che in epoca covid si riducono a 36 con tavoli ben distanziati. Oltre 500 mila euro di investimento.
L’inaugurazione della mensa
Questa mattina il commissario dell’Ulss4, Carlo Bramezza, ha inaugurato la nuova mensa, con cucina annessa, all’ospedale di San Donà di Piave. La novità realizzata nell’ambito dell’appalto del servizio ristorazione aggiudicato alla Dussmann Service Srl; nello stesso, con un investimento di 1 milione di euro, è stato previsto anche il rinnovo delle mense negli ospedali di questa Ulss.
Dopo i lavori già svolti nei presidi ospedalieri di Portogruaro e di Jesolo, ora è giunta a completamento anche la mensa all’ospedale di San Donà di Piave che si colloca nell’area dell’ex cucina ospedaliera.
Le dichiarazioni del commissario Bramezza
“In un quadro di rinnovamento generale aziendale non potevano mancare le mense ospedaliere. Quella di San Donà di Piave ha richiesto il maggiore investimento economico per le sue dimensioni, il risultato dei lavori è ora visibile ed apprezzabile. Da lunedì il personale interno potrà consumare i pasti del giorno in una mensa decisamente più ampia e confortevole”. Ha spiegato il commissario Bramezza.
Il sistema Free Flow e Cook & Cill
Per la distribuzione dei pasti verrà utilizzato il sistema “free flow”, cioè organizzato ad isole anziché in linea come nei normali self service, questo permette di dare all’utenza una migliore possibilità di muoversi tra i reparti gastronomici. La sala ristorazione è allestita con 18 tavoli che possono accogliere 72 commensali, in tempi di emergenza covid i posti sono tuttavia ridotti a 36. Sono stati realizzati inoltre due servizi igienici di cui uno adeguato ad accogliere portatori di handicap. Il tutto è corredato da un nuovo efficace impianto di climatizzazione invernale ed estiva.
Per quanto riguarda la cucina, il servizio è basato sul sistema “Cook & Cill” e a regime a distribuirà un importante numero di pasti, tenendo presente che in tempi precedenti alla pandemia distribuiva circa 600 pasti al giorno (comprese colazioni) per i degenti, e tra gli 80 e 100 pasti al giorno per il personale interno.
Le parole di Maria Zanandrea
“Il nuovo appalto della ristorazione ha rivoluzionato e migliorato sia la preparazione delle pietanze e sia i locali adibiti a mensa e cucina nei tre presidi ospedalieri”. Ha osservato il direttore dell’unità Provveditorato, Economato e Gestione della Logistica, Maria Zanandrea.
Non è mancata infine la benedizione dei locali da parte del cappellano dell’ospedale, Don Eros Pellizzari.