Il freddo di questi giorni fa presagire la neve. Ci piace allora ascoltare i versi che il poeta Olindo Moretti ha dedicato a una lontana nevicata che trasformò l’aspetto frenetico di una città come Milano in una visione baluginante e fiabesca. La poesia di Olindo Moretti si intitola “La neve”.
Note dell’autore riguardo la sua poesia
“Avevo circa vent’anni quando, a Milano, tornavo all’alba di un capodanno, verso il pensionato che mi ospitava, dopo aver trascorso la notte con un amico, in una casa di persone che avevamo conosciuto poco prima della mezzanotte ,in piazza Duomo.
Al primo albeggiare, avendo nevicato abbondantemente durante la notte, scendendo per la strada, fui profondamente emozionato dalla straordinaria visione di quella Milano inedita, con viale Tibaldi, di solito percorso da file parallele e continue di auto. In quel mattino invece, totalmente avvolto in un fiabesco, incontaminato manto di neve, illuminato dalle flebili luci dei lampioni.
Nel pomeriggio di capodanno, al risveglio, dopo l’ovvio necessario riposo, fantasticando nel pensiero della notte trascorsa e ancora viva la forte, bella impressione procuratami da quell’esteso manto intonso di neve, scrissi di getto la poesia “ La neve “
“La Neve” di Olindo Moretti
Ieri sera, amore,
nevicava.
Quando scesi
per la strada
i miei pensieri
ubriachi
correvano felpati
fino a un cielo
di pansè
appeso sulla notte.
Ballavo nella neve,
assorto nel tepore
del tuo corpo.
Avido, ti avevo
amata, cara,
lentamente;
finchè ti addormentasti
in quella culla
che si adagia là
nel vuoto.
Ed ora anch’io riposo,
nudo,
sopra la neve
che cade
e mi copre.
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