Olindo Moretti recita la sua poesia “Una strana primavera”

Olindo Moretti recita la sua commuovente poesia a tema pandemia, intitolata "Una strana primavera del 2020"

Il poeta Olindo Moretti ha dedicato una toccante lirica alla primavera e alla Pasqua del 2020 quando l’acme della pandemia non permetteva neppure di celebrare la messa nelle chiese.

Note sulla poesia

Abbiamo tutti nella mente come è stata la primavera del 2020 quando, in tutto il mondo, rigidi lockdown ci obbligavano a restare legati in casa, potendo uscire solo in casi di motivata e documentata necessità. In quella situazione, la natura esplodeva ovunque comunque, dando nuova vita all’erba, alle piante, ai fiori, così come anche agli uccelli, che “tubano, e cercano amori”.

Non potei quindi che cogliere il contrasto tra questo fiorire della vita, che riparte ad ogni primavera, con l’epidemia che obbligava gli uomini alla clausura, per evitare di ammalarsi e, purtroppo, spesso anche di morirne.

La stessa Pasqua del 2020 non poté essere celebrata nelle chiese, ma solo tramite la tv. Abbiamo tutti in mente la camminata solitaria di papa Francesco in Piazza San Pietro,

La poesia quindi termina con una nota di speranza: che la Pasqua, nella particolare situazione di forzato isolamento, ci porti tutti a riflettere e a maturare un maggior senso di solidarietà e umanità.

“Una strana primavera del 2020”, poesia di Olindo Moretti

Profumano i fiori di vita neonata
e l’erba si incipria con tanti colori.
Tuban gli uccelli che cercano amori
per darsi, in futuro, una bella nidiata.

Le primavere, son sempre belle,
ma nella presente, con l’epidemia,
mentre guardo, la sera, verso le stelle,
penso a chi piange o è andato via.

E, di giorno, con il sole splendente
che indaga sul verde del prato,
nuda, si posa la mente,
a godersi i profumi del fato.

Non si esce di casa, non si va via,
sol corre, se vuole, la fantasia:
a immaginare un futuro migliore,
a cercar spinte e forza interiore.

E’ Pasqua domani, ma niente Messa:
l’entrata in chiesa non è permessa;
leggi e buon senso lo vogliono proibire,
per evitare che ancora si debba morire.

E Tu, mio Signore,
per Amor morto, in un grande dolore,
fa che, nel piccolo, Ti possiamo imitare,
anche, soltanto, imparando a donare.

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