Olindo Moretti recita la sua poesia “Com’è bello camminare“

Olindo Moretti recita la sua poesia a tema primaverile: “Com’è bello camminare“ è il frutto di una passeggiata in campagna

Il racconto di brevi istanti di felicità provati durante una semplice passeggiata in campagna. È il tema di Com’è bello camminare, poesia scritta da Olindo Moretti e vincitrice anche di un concorso nazionale. (Città di Corridonia”, 8° Edizione).

Note sulla poesia da parte dell’autore

“Ho scritto la poesia ‘Com’è bello camminare’ nella primavera del 2018, quando, rientrando da una passeggiata in campagna, volli fissare emozioni e pensieri che avevo colto dai colori e odori primaverili che mi avevano accompagnato e inebriato.

Avevo vissuto istanti di felicità, anche accompagnato da una piacevole, temporanea quotidianità del vivere che, insieme alla bellezza della natura che si risvegliava, non poteva che spingermi la mente ad un sincero grazie verso il Signore.

Consapevole dell’andamento altalenante della vita, e di un futuro che, comunque, ad ognuno resta ignoto, ho voluto memorizzare questi istanti di felicità, per attingerne e riviverne il ricordo in eventuali, tristi, momenti futuri.

Con questa poesia mi è poi capitato, nel 2021, di partecipare e vincere un premio, al Concorso nazionale di Poesia ‘Città di Corridonia’, 8° Edizione.

In tale circostanza, essendo che a Corridonia era nato il famoso cantante lirico Giovanni Battista Velluti, ora sepolto proprio al mio paese, Sambruson di Dolo, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, si creò un valido motivo per rinverdire il filo storico che, tramite Velluti appunto, congiunge Corridonia e Dolo.

Io infatti, andando per la premiazione, ebbi l’incarico di portare un messaggio del sindaco di Dolo al sindaco di Corridonia che ricambiò, con un suo messaggio, sempre mio tramite.

Con l’occasione, e mio grande onore, fui poi nominato ambasciatore della cultura, dalla stessa Amministrazione del comune di Dolo.”

“Com’è bello camminare”, poesia di Olindo Moretti

“Com’è bello camminare, Signore,
per questi prati, su questo verde
coi profumi di fieno e di fantasie.
Vera scenografia, per un teatro vero,
dove si svolge la commedia
della mia vita.
Desiderabile commedia,
che oggi splende e gode,
di felici sensazioni.
Timorosa, tuttavia, d’un destino
che potrebbe cambiarne
trame, e fisionomia.

Ma ti ringrazio, o Signore,
perchè oggi attingo vita,
nel catino della felicità.

E seppure essa poco durasse,
basterebbe, tuttavia, a consolarmi
in un futuro, malinconico ricordo.
Intanto m’offri, Signore,
un gradevole grande dono:
di godere dell’albero
che ho cresciuto nella vita
dei frutti preziosi
che mi ha procurato,
e dei teneri germogli
che, anche ora, mi ha dato.
E non è poco Signore,
per esserne contento
e dirti grazie, di cuore.”

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