Le previsioni sul cambiamento climatico suggeriscono il superamento del MOSE
Le parole di Antonio Rusconi, Segretario Generale dell’Autorità Bacino Alto Adriatico, risuonano con una nota di preoccupazione e sono direzionate verso il passo successivo da compiere.
“Abbiamo impiegato mezzo secolo per decidere il MOSE e per realizzarlo. Purtroppo, le aggiornate previsioni sul cambiamento climatico ci dicono che, fra non molti anni, l’utilizzo del MOSE sarà così frequente, che la laguna non potrà sopportare una chiusura definitiva delle bocche di porto.”
“Allora, dobbiamo pensare già da adesso oltre il MOSE, che sta facendo benissimo il suo mestiere, ma dobbiamo già attivarci. Gli ingegneri di Venezia devono essere come nella fucina per questa accelerazione di pensiero. Quindi, il motto è: oltre il MOSE.”
Nuove strategie per la sopravvivenza lagunare
Prosegue: “Naturalmente, quando si pensa cosa fare nella laguna di Venezia, la storia ci insegna quello che hanno fatto i padri. Da qui, dobbiamo trarre insegnamento per muoverci con lo stesso carattere, lo stesso stimolo e la stessa volontà con cui si muovevano loro.”
Come è rilevato da Attilio Adami dell’università di Padova, assente ma rappresentato da Antonio Rusconi, segretario generale dell’autorità del bacino dell’alto Adriatico: il MOSE non potrà far fronte ai cambiamenti climatici in atto, perciò, è già tempo di andare oltre. Ci sono varie ipotesi, dalla bonifica idraulica mediante argini a mare, idrovore o canali di drenaggio, alla separazione della laguna dal mare con opere fisse. Ne va della sopravvivenza del centro storico e delle isole.
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