Respinti altri ricorsi presentati dagli ex componenti della Mala del Brenta; portati in carcere il 30 novembre scorso durante l’operazione papillon dai Carabinieri del ROS. Il tribunale del riesame di Venezia conferma dunque l’impianto accusatorio così come ha deciso il Gip; il giudice per le indagini preliminari.
Operazione Papillon
Ossia i 39 arresti, con qualche eccezione, sono accusati di associazione a delinquere; con l’aggravante del metodo mafioso. Non di stampo mafioso. La distinzione sembra una questione di lana caprina; invece è sostanziale.
La procura di Venezia infatti accusa la banda di aver controllato il territorio con: rapine, droga e soprattutto intimidazioni nel business del turismo nell’isola del Tronchetto. E per questo motivo dunque si parla di comportamento mafioso.
La banda
Secondo il Gip invece, pur riconoscendo la pericolosità del gruppo, la banda non aveva acquisito una forza tale da definirsi mafiosa; per l’età avanzata degli ex boss. Un tempo al soldo di Felice Maniero. E anche per la presenza di nuove mafie italiane e straniere. Per questo il giudice per le indagini preliminari parla di stampo mafioso.
Il riesame non è entrato nel merito della disputa, perchè il ricorso della procura è stato presentato oltre il termine di legge; e dunque rimane in piedi l’accusa del Gip. Accusa grazie alla quale sono stati confermati gli arresti.