«Oscurato un post su facebook di Luca Zaia in cui dava indicazioni sull’uso della mascherina con le percentuali di rischio nel caso in cui non la si indossasse. E’ accaduto stamane e la scure di Zuckemberg è caduta sul governatore del Veneto perchè secondo il danese Andreas Sondergaard Petersen un fact-checker indipendente i numeri riportati non possono essere documentati. Fact-checker indipendenti analizzano le notizie secondo una procedura giornalistica volta a stabilire la veridicità o meno della notizia». E a loro si è rivolto il patron di facebook dopo che l’inondazione di fake news nel network aveva e ha distrutto l’immagine di affidabilità delle notizie diffuse da facebook.
Oscurato un post su facebook
Secondo Sondegard gli esperti si prendono diverse riserve quando si tratta di rischio di infezione. Nell’articolo si citano le affermazioni del professor Thomas Benfield che si occupa di ricerca in ambito “malattie infettive” all’ospedale di Hvidovre: «Non ci sono prove per mettere percentuali sul rischio di contrarre il contagio nelle varie situazioni. Sarà una stima, perché è difficile da stabilire con esattezza».
Contagio
Il messaggio generale di tenersi a distanza e che l’uso di bende come punto di partenza riduce il rischio di infezione è lodevole concede il fact checker che giudica: «abbastanza pedagogico, perché semplifica il messaggio, il che generalmente va bene», ma le percentuali in esso contenute non possono essere prese come effettivamente valide e comprovabili dal punto di vista scientifico.
Intanto però Zaia sulla mascherina non molla al punto che rilancia l’idea della mascherina a scuola se non sarà possibile garantire la distanza di un metro.