Presso la Cardiologia dell’Ospedale di Mirano, che conferma il proprio altissimo livello, gli specialisti elettrofisiologi hanno già introdotto, ed utilizzato su due pazienti, una nuova tecnica di stimolazione cardiaca emergente.
“Progredisce via via, e diventa sempre più ‘naturale’ – spiega Edgardo Contato, Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima – la modalità con cui si portano ad un cuore malato, attraverso l’uso dei pacemaker, gli stimoli elettrici necessari a ridargli un ritmo corretto”.
Il “Conduction system pacing” all’Ospedale di Mirano
“Siamo quindi in grado di realizzare anche all’Ospedale di Mirano questa particolare stimolazione da pacemaker. Essa induce una contrazione cardiaca molto simile a quella fisiologica”, continua il direttore. La nuova tecnica è nota agli specialisti come “Conduction system pacing”, o “pacing fisiologico tramite il fascio di His”.
È stata recentemente inserita come raccomandazione nelle linee guida europee e americane per alcune specifiche tipologie di pazienti. Anche questa tecnica prevede, in partenza, l’applicazione di un comune pacemaker, che fornirà impulsi al cuore attraverso uno o più elettrocateteri.
Questi serviranno a supplire al blocco parziale o completo del passaggio dell’impulso elettrico dall’atrio ai ventricoli, e per sanare uno scompenso cardiaco.
In cosa si differenzia la nuova tecnica
“La nuova tecnica – spiega il Primario di Cardiologia, Salvatore Saccà – si differenzia per il posizionamento del terminale del catetere che dal pacemaker entra nel cuore per portare gli impulsi elettrici. Con il ‘Conduction system pacing’ gli elettrofisiologi vanno ad avvitare l’elettrocatetere non più su una parete del ventricolo, ma proprio sul ‘fascio di His’. Cioè là dove giungono, anche nel normale funzionamento del cuore, gli impulsi elettrici. Incidendo su questo punto preciso, gli impulsi elettrici vengono trasferiti in modo ‘fisiologico’, e quindi naturale, alle due camere cardiache”.
Lo stimolo arriva in entrambe le parti del cuore
“Rispetto agli impianti di pacemaker tradizionali con il catetere posizionato nel ventricolo destro – spiega il Primario Saccà – la procedura di impianto è leggermente più lunga. Invece i benefici che il paziente può trarre da una stimolazione elettrica naturale, fisiologica, sono enormi.
Il primo tra tutti è quello di far giungere in contemporanea lo stimolo nelle due parti del cuore, evitando ogni dissincronia. La nuova tecnica permette quindi di ridurre il rischio di cardiomiopatia in alcuni soggetti più predisposti o che necessitano di percentuali di stimolazione maggiori”. Si riduce così anche il rischio di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e scompenso cardiaco.
L’équipe di Elettrofisiolofia dell’Ospedale di Mirano
Il “Conduction system pacing” è una tecnica sperimentata, ma solo recentemente, grazie ad alcune tecnologie innovative ora messe a disposizione dalla Regione Veneto, ha potuto trovare applicazione anche a Mirano in un sempre maggior numero di pazienti; a praticarla presso la Cardiologia dell’Ospedale, è l’équipe del laboratorio di Elettrofisiologia, in cui operano il dottor Bacchiega, il dottor Lupo, il dottor Rizzo e la dottoressa Zerbo.