Si tratta di un progetto che ha tutte le premesse per creare un flusso di visite alternativo al semplice turismo veloce e superficiale. Agata Brusegan, curatrice dei beni storico-artistici dell’ ‘”Ospedaletto dei Derelitti” racconta di questa nuova offerta culturale che svela un altro lato della storia di Venezia.
Il patrimonio storico e artistico
Gli Ospedali Grandi sono un’istituzione della città che risale al 1500. Si occupavano di quello che noi oggi chiameremo il “welfare” della comunità di Venezia: fornivano cure, assistenza a malati, orfani e anziani. In origine erano quattro: l’Ospedale degli Incurabili, che oggi è sede dell’Accademia delle Belle Arti, l’Ospedale dei Mendicanti e dei Derelitti a San Giovanni e Paolo, che si occupano della cura degli anziani e l’Ospedale della Pietà sulle Fondamenta degli Schiavoni.
L’esperienza culturale
Un altro punto di vista e un altro racconto della città, quindi, è ciò che offre la visita di questi luoghi. Non solo saloni e spazi da visitare: si tratta di istituzioni che miravano ad operare al servizio della gente modificando l’aspetto sociale della città. Ad esempio l’Ospedale dei derelitti si occupava di accogliere ragazzi e ragazze e aiutarli ad inserirsi nella comunità con un lavoro. Tuttavia, erano istituzioni private che venivano gestite come se fossero una vera e propria azienda, racconta Agata Brusegan. Molte giovani, per lo più fanciulle, venivano infatti educate dai migliori maestri di canto per poi diventare quelle che in termini contemporanei si potrebbero chiamare “dive”. Semplici ospedali diventavano quindi delle imprese teatrali e di musica in cui hanno lavorato i migliori maestri come Vivaldi.
Ospedaletto dei Derelitti
In questo patrimonio storico e artistico si nasconde una curiosità interessante. La duplice realtà di questi luoghi ha dato origine alla parola “conservatorio”. Le ragazze che venivano accolte negli Ospedali da un lato venivano custodite per “conservarne la purezza” dall’altro venivano educate per diventare cantanti e musiciste di alto livello.
L’esperienza culturale offerta da questo progetto potrebbe essere disponibile al pubblico già a settembre afferma Agata Brusegan, norme di sicurezza permettendo.