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Osservatorio psicologico della Regione: le proposte

Nasce l'idea di un osservatorio che copra tutta la Regione Veneto. L'obiettivo è definire il ruolo odierno dello psicologo e combattere il malessere.

Lo psicologo può fare la differenza laddove si dà assistenza sociale ad anziani, disabili o a giovani affetti da depressione. Parte da qui l’idea di fare una fotografia del malessere psicologico che esiste nella Regione, per cambiare il modo di intervenire: un osservatorio.

Dal welfare assistenziale a quello di sviluppo sociale

Le seguenti sono le parole di Tiziano Vecchiato, presidente della Fondazione Emanuela Zancan. “Lo psicologo, nei servizi (e questo ce lo dirà l’osservatorio), contribuisce a trasformare un sistema assistenziale che ha tanti anni sulle spalle. In quest’ultimo, infatti, c’è tanto ‘prestazionismo’, ossia offre tante prestazioni ma non altrettante soluzioni. Ciò accade perché ci vuole arte professionale. Il progetto, dunque, è la base per trasformare un welfare assistenziale e spesso assistenzialistico in un welfare di sviluppo sociale ed economico. Questo perchè, con l’aiuto professionale, si abbattono i costi e si moltiplicano i risultati personali e sociali”

Gli scopi dell’osservatorio psicologico

Dare risposte dove in questo momento si forniscono soltanto servizi di sostegno è un nuovo paradigma a cui sta lavorando l’Ordine degli psicologi del Veneto e la Fondazione Zancan, un centro di studi, ricerca e sperimentazione che da quasi a 60 anni opera nell’ambito del welfare.

Spiega così, infatti, Cinzia Canali, direttrice della Fondazione: “L’osservatorio nasce proprio per osservare. Ha, quindi, proprio il compito di andare a fare una fotografia dell’esistente, provare a capire qual è il ruolo dello psicologo oggi e gli interventi rivolti a diverse fasce della popolazione. Inoltre, si impegnerà nel definire le metodologie necessarie e il valore aggiunto che lo psicologo può dare alla parte sociale degli interventi”

Lo sguardo d’insieme della società e problemi da cui partire

Si tratta di una sorta di rivoluzione, possibile soltanto se si fotografa la società così com’è. Si deve dare importanza, infatti, agli effetti devastanti del covid e alle problematiche emerse nel terzo millennio. Per questo, dal 25 giugno, è partito un sondaggio. Si tratta di una raccolta di informazioni tra gli undicimila iscritti all’Ordine degli psicologi, per mettere assieme più dati possibili sullo stato di salute psicologica nella regione, soprattutto nel terzo settore ma non solo.

Conclude Federica Sandi, segretaria dell’Ordine degli Psicologi del Veneto: “Inizialmente, il pensiero era quello di creare un osservatorio sull’attività della fascia adolescenziale e dei giovani adulti. Immagino che molto sarà dedicato a questo, ma immagino anche molte attività riguardanti l’immigrazione, l’inserimento lavorativo e l’inizio dell’età adulta per i giovani.”

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