Gli atti vandalici alla memoria
Molti sono gli interrogativi sugli autori di questi gesti sfregio alla memoria, o forse una sfida lanciata alla società che si batte contro i femminicidi. Ci si chiede se siano haters, odiatori in azione o semplicemente atti vandalici compiuti da qualcuno deciso a fare una bravata.
Così, infatti, ipotizza la sindaca di Saonara, Michela Lazzari: “La nostra comunità è sensibile a questo a questa vicenda che è accaduta nel nostro territorio. Questo gesto sicuramente ci dispiace, ci sconvolge, soprattutto perché probabilmente è stato fatto da dei ragazzi sicuramente minorenni.”
“Ci dispiace soprattutto che non ci sia l’attenzione anche da parte delle famiglie. Io faccio un appello affinché le famiglie e i genitori siano più vicini ai nostri ragazzi e controllino soprattutto i loro movimenti e quello che fanno. Quest’estate abbiamo avuto diversi casi, diverse situazioni critiche, anche in orari molto in là rispetto alla mezzanotte.”
L’appello della sindaca di Saonara
Continua la sindaca: “Quindi mi domando come dei bambini, dei ragazzi minorenni, possono rimanere ancora fuori in certe ore senza il controllo dei genitori. I Carabinieri e anche la Polizia locale sta facendo tutti gli accertamenti le verifiche.”
“Anche attraverso le telecamere e affinché si rintracciano questi ragazzi per dare la giusta punizione e le giuste indicazioni su quelli che sono i comportamenti che si devono tenere per avere un giusto rispetto del nostro territorio e del nostro ambiente.”
Il rispetto del territorio
“Perché, ripeto, il nostro territorio è un territorio di tutti, anche dei ragazzi che ci vivono e che lo devono frequentare in qualsiasi momento, vivere nelle piazze e chiacchierare sulle nostre panchine. Ma questo rispettandoci, rispettando il territorio, rispettando i giochi dei bambini più piccoli. Perché sono state fatte anche delle delle scritte sui giochi e sugli scivoli.”
“È un comportamento che ritengo inadeguato, non corretto e irrispettoso nei confronti di tutti.”
GUARDA ANCHE: Venezia, spaccio sempre più invasivo