Padova, terzo settore in ginocchio: mancano 35 mln

Il terzo settore affronta gravi difficoltà a causa dell’insufficienza di risorse, compromettendo i servizi per la disabilità e la salute mentale nel Veneto

La situazione del terzo settore è critica. Le cooperative e le famiglie chiedono un adeguamento delle risorse e un impegno concreto da parte della Regione per garantire diritti e sostenibilità.

Un Appello alle Istituzioni

La situazione attuale nel Veneto per quanto riguarda i servizi alla disabilità e alla salute mentale è estremamente preoccupante.

Roberto Baldo, Presidente di Confcooperative Federsolidarietà Veneto, ha recentemente espresso la necessità di convocare la stampa per sollevare il tema dell’insufficienza delle risorse messe a disposizione dalla Regione, dopo mesi di trattative ancora senza una soluzione adeguata. Il divario tra i fondi stanziati e quelli ritenuti necessari è significativo: secondo Baldo, mancano circa un terzo delle risorse.

Attualmente, la Regione ha stanziato 50 milioni di euro, ma secondo le cooperative sarebbero necessari 85 milioni per sostenere efficacemente i servizi.

Le difficoltà operative del terzo settore

Questo problema colpisce soprattutto i settori della disabilità e della salute mentale, mentre per le dipendenze e i servizi per i minori è stato trovato un equilibrio. Tuttavia, la mancanza di risorse sufficienti nei settori più impattanti crea gravi difficoltà operative.

Le cooperative si trovano a dover affrontare un aumento dei costi, dovuto non solo all’inflazione e alla crescita del costo della vita. Ma anche alla necessità di rinnovi contrattuali per il personale, che sono diventati urgenti.

Baldo ha sottolineato l’importanza di risolvere il problema del personale, che deve essere adeguatamente remunerato per poter competere con le retribuzioni offerte dal settore pubblico, il quale ha già rinnovato i contratti. Questa situazione crea difficoltà nel reperire personale qualificato, mettendo ulteriormente sotto pressione il sistema dei servizi alla persona.

Il diritto al welfare

Graziella Lazzari Peroni, Presidente di Afass Veneto, ha messo in luce un aspetto fondamentale: senza i servizi adeguati, non solo non vengono garantiti i diritti delle persone con disabilità, ma anche quelli delle loro famiglie.

Parlando dalla sua esperienza personale di madre che si occupa della figlia da 35 anni, ha denunciato la mancanza di un progetto di vita per le persone con disabilità che non ricada interamente sulle spalle delle famiglie. Lazzari Peroni ha infine chiesto un aggiornamento delle tariffe per la residenzialità, ferme al 2010.  Sottolinea l’impossibilità di gestire adeguatamente i servizi con fondi così anacronistici.

GUARDA ANCHE: Zaia: “Inasprire le pene per chi picchia i medici”

Exit mobile version