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Padova-Venezia, tre pestaggi in tre giorni

Pestaggi, scontri e furti scuotono il Veneto: episodi di violenza a Selvazzano, Venezia e Mestre accendono i riflettori sulla sicurezza pubblica e le sue criticità

Pestaggi e violenza: escalation di episodi tra Selvazzano, Venezia e Mestre.

Brutali pestaggi a Selvazzano

Negli ultimi giorni, tre episodi di violenza hanno scosso il Veneto, portando alla ribalta il tema della sicurezza pubblica. Dai pestaggi brutali a Selvazzano Dentro, ai disordini tra ultras veneziani, fino a un tentativo di furto a Mestre, la cronaca locale racconta una serie di eventi che evidenziano tensioni e criticità.

A Selvazzano Dentro, un barista di origine cinese, residente a Padova, è in gravi condizioni dopo un violento pestaggio avvenuto nel suo locale. Il giovane titolare di 27 anni è stato aggredito da due cittadini moldavi, rispettivamente di 42 e 32 anni, per futili motivi.

I carabinieri di Sarmeola, intervenuti sul posto, hanno arrestato il più giovane degli aggressori per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Mentre il complice è riuscito a fuggire ed è attualmente ricercato. La vittima si trova in prognosi riservata all’ospedale di Padova.

Scontri tra ultras e provvedimenti D.A.SPO.

A Venezia, il Questore Gaetano Bonaccorso ha disposto nove provvedimenti di D.A.SPO. a carico di altrettanti ultras locali, protagonisti di un violento scontro verificatosi lo scorso maggio nei pressi dell’imbarcadero dei Giardini della Biennale, prima della partita tra Venezia e Feralpisalò.

Durante il confronto, causato da tensioni legate a uno striscione, sono state lanciate bottiglie, mettendo a rischio l’incolumità delle persone presenti.

Tra i destinatari del divieto, quattro non potranno accedere agli stadi per periodi compresi tra uno e tre anni. MEntre altri cinque, già recidivi, saranno soggetti anche all’obbligo di presentarsi in commissariato durante le partite del Venezia, per durate tra tre e otto anni.

Il tentato furto

A Mestre, invece, i carabinieri hanno arrestato un 36enne di origine straniera, sorpreso nel tentativo di entrare in un’autofficina dopo aver scavalcato una recinzione e attraversato i tetti di alcuni container.

L’uomo, trovato in possesso di arnesi da scasso, è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora a Venezia, in attesa del completamento dell’iter giudiziario.

Questi episodi, seppur distinti, evidenziano una preoccupante recrudescenza della violenza, con implicazioni sociali e giudiziarie che richiedono una riflessione più ampia.

GUARDA ANCHE: Venezia, indagati i comandanti dello scontro in laguna

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