E’ in corso a Palazzo Ducale la mostra “Tesori dei Moghul e dei maharaja” con quasi trecento gioielli indiani appartenenti alla collezione Al Thani.
La ristrutturazione è stata resa possibile grazie alla donazione dello sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale che governa il Qatar. I lavori sono già in corso, anche se nessun annuncio ufficiale ne aveva dato notizia. Con i fondi concessi, oltre un milione di euro, il Comune di Venezia e la Fondazione Musei Civici possono affrontare un’importante opera di restyling.
Oltre alla ristrutturazione degli spazi espositivi, si prevede il recupero di tutte le finestre e dell’impianto di climatizzazione (necessario per le mostre), e un ascensore per collegare il piano terra con l’ala espositiva, per facilitarne la visita alle persone con ridotta mobilità.
Non è la sola occasione di collaborazione tra la città e lo sceicco: da settembre a gennaio, infatti, è in corso a Palazzo Ducale la mostra “Tesori dei Moghul e dei maharaja” con quasi trecento gioielli indiani (datati dal XVI al XX secolo), appartenenti alla collezione Al Thani. Questo è un segno del rafforzamento del legame tra il Comune e lo sceicco. La famiglia ha operato numerosi investimenti in Italia (a Venezia, per dirne uno, il Gritti Palace).
Sono questi i leggendari gioielli indiani e diamanti carichi di storia, che hanno alimentato l’immaginario europeo popolato da sovrani, divinità ricoperte di gioielli e di tesori nascosti in templi o scrigni trafugati da pirati e poi nascosti in isole esotiche ricche di insidie. Smeraldi, rubini, diamanti da venti carati, giade e perle: in tutto 270 pezzi che resteranno esposti fino al 3 gennaio a Palazzo Ducale.
Non si tratta soltanto di belle pietre; ad ogni gemma viene attribuito un carattere propiziatorio e hanno un significato particolare. A loro è stata aggiunta la raffinatezza che ha finito con il contagiare anche il gusto europeo.