Giorgio Palù, nella conferenza stampa a Marghera presso la sede della Protezione Civile, ci spiega le differenze tra il vaccino Pfizer e Moderna, approfondendo le tecniche di conservazione.
Le differenze tra il vaccino Pfizer e Moderna
“Abbiamo una piattaforma che ci consente di creare e far esprimere il gene. A differenza del vaccino Pfizer, che richiede una conservazione con ghiaccio secco e -70 gradi, Moderna richiede solo 4 gradi.
Questa azienda ha reso l’RNA non reattivo, normalmente questa molecola indurrebbe infiammazione perché viene riconosciuta come estranea dal nostro corpo, soprattutto se a doppio filamento”. Inizia così Giorgio Palù, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
Moderna facilita la distribuzione nei paesi in via di sviluppo
“Ci hanno messo dieci anni per perfezionare questa tecnica, ma ora dispongono di brevetti importanti. Come quello per immettere l’RNA in una cella lipidica, questo consente a Moderna di avere una conservazione del proprio vaccino o a -20 gradi o a 4 gradi per almeno venti o trenta giorni.
Questa temperatura di conservazione permette la distribuzione anche nei paesi che sono ancora in sviluppo”. Conclude Giorgio Palù, Presidente dell’Aifa.