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Pamio parla delle esperienze alla Scala e con Verdone

Il tenore Nicola Pamio, con una lunga storia alla Scala di Milano, ha contribuito a 30 produzioni fino al 2015 e ha collaborato anche con artisti di prestigio come Carlo Verdone

Il tenore Nicola Pamio ha avuto una lunga collaborazione con il Teatro La Scala.

Nicola Pamio e le 30 produzioni al Teatro La Scala di Milano

Nicola Pamio: “La Scala è stato il mio secondo teatro dal 1999, forse anche dal 1998. Io entro con un’opera difficilissima: il matrimonio di Musorgskij in russo. Vengo colto per fare questa operazione e da lì inizia una collaborazione veramente molto bella e molto lunga. Vengo praticamente adottato e ho fatto la bellezza di 30 produzioni che sono tante. Fino al 2015, la mia ultima apparizione alla Scala è stata con l’Otello di Rossini con i più grandi, con i massimi cantanti al mondo, con Juan Diego Flórez, con Gregory Kunde, con Olga Peretyatko, con tutti i più grandi.”

“Io facevo una prima parte per Opera Estate alla Scala. Carmen Giannattasio è una grandissima interprete e artista del momento, con la quale abbiamo collaborato e abbiamo fatto “Chi dell’altrui si veste presto si spoglia”. Questa è un’opera di Cimarosa, un’opera settecentesca, che è stata ripresa nel 2000. Ricordo molto bene: era un’estate e io facevo una prima parte alla Scala.”

L’incontro con Verdone per interpretare il Barbiere di Siviglia

Nicola Pamio ha poi interpretato il Barbiere di Siviglia con la regia del grande Carlo Verdone al Teatro all’Opera di Roma.

Nicola Pamio: “Ho dei ricordi magnifici perché fu un’operazione anche un po’ controversa. Prima di questa operazione io feci un “Manon Lescaut”. La prima opera in assoluto dove debuttai con la Manon Lescaut nella parte di Edmondo, con Giovanni Netti che dirigeva, Nicola Martinucci e altri grandi artisti al Teatro di Cagliari e Sassari. Mi arriva la cosa di andare a Roma per fare questo Barbiere di Siviglia.

Ma il mio Barbiere di Siviglia in quel momento era ancora legato al Teatro La Fenice. Quindi io mi ricordo le corse e le cose più incredibili che riuscii a fare in quel periodo per combaciare il mio lavoro, ancora di artista del coro, con questo debutto a Roma con la regia di Carlo Verdone. Immagina di ritrovarti a 30 anni con questo grande artista che era Carlo Verdone, con tutti i grandi artisti che si sono susseguiti, fu per me veramente un momento tra i più forti che ho passato nella mia vita.”

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