Nonostante tutto, il Veneto registra il PIL tra i più alti in Italia. E l’occasione per ribadirlo l’ha offerta la cerimonia con cui è stato ricordato l’imprenditore di Mira, Paolo Cavalletto.
Paolo Cavalletto, l’imprenditore simbolo di forza e coraggio
Cavalletto è stato vittima del Covid nell’aprile del 2021, a 68 anni, dopo che aveva fondato una fabbrica. Ed era riuscito in pochi giorni a risollevarsi nonostante la devastazione portata dal tornado nel luglio 2015.
Roberto Marcato, Assessore regionale del Veneto allo sviluppo economico
“L’ho conosciuto la prima volta subito dopo il tornado. Sono venuto qua e l’azienda era devastata. Lui era un uomo che aveva il cuore in mano. Ricordo la passione e il dolore con cui affrontava la situazione. Poco dopo mi richiama, torno qui, e l’azienda era assolutamente perfetta. Aveva rimesso in moto tutta la macchina produttiva. E lo diceva con un orgoglio davvero emozionante. E’ l’emblema dell’imprenditore veneto: grande forza, e grande coraggio. Dopo un problema ci si rialza subito. Ed è la capacità di risposta di questa Regione che non è un caso che anche oggi sia in grado di dare il PIL e il tasso di occupazione più alto d’Italia”.
Il lavoro di Paolo Cavalletto
Paolo Cavalletto ha promosso spesso convegni con magistrati, rappresentati delle forze dell’ordine, fino all’adesione della Territoriale Venezia al Protocollo di Legalità. Questo è sottoscritto tra il Ministero dell’Interno e Confindustria.
Carlo Nordio, Ex Magistrato
“Ma è stata una persona straordinaria sotto vari aspetti: il coraggio dell’imprenditore, la forza nel risollevarsi, e una grandissima sensibilità verso la legalità dell’impresa. Noi ci siamo conosciuti proprio in occasione di vari incontri sulla necessità di ricondurre la libera iniziativa sempre e comunque nell’ambito della legalità. E a questo Paolo Cavalletto si è sempre attenuto, e si è sempre dibattuto affinché gli altri si attenessero”.
Il caro energia attuale
La giornata è stata anche un’occasione per riflettere su cosa fare. Soprattutto, in un momento in cui gli imprenditori sono stretti nella morsa del carico fiscale più alto, rispetto alla media europea, e sul caro energia. Quest’ultimo rischia di portare alla stagflazione, ossia ad un aumento dei prezzi e ad una mancanza di crescita in contemporanea.
Roberto Marcato commenta: “Se dipendesse da me, farei la riduzione cuneo fiscale. Questa è la prima operazione che si deve fare. Si lasciano più soldi nelle mani degli imprenditori per poter fare più investimenti, e più soldi ai dipendenti per poter spendere e fare economia. Questa è la primissima cosa da fare. Dopo di che, c’è tutto il tema energetico, su cui bisogna porre l’attenzione. Si devono recuperare questi ultimi 30 anni che abbiamo letteralmente buttato via in grandi discorsi filosofici, rendendoci però sempre più dipendente dal resto del mondo sul tema energetico. Questi sono i due elementi su cui io lavorerei.”