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Paolo Cuman: La laguna si interra

Paolo Cuman, portavoce Consulta Laguna Media, ci porta dati all’allarmati sull’innalzamento della laguna

Per tutta l’estate Paolo Cuman insieme al suo gruppo, la Consulta Laguna Media, ha studiato e analizzato le diverse zone della laguna evidenziando aree sempre con meno acqua. Cuman inizia illustrando la prima zona in cui hanno lavorato, zona San Giuliano fino al Canareggio.

Questa zona è confinata da una parte dal Ponte della Libertà e dal canale di Tessera dall’altra, questa zona è la più colpita dall’interramento. Nella zona si sono verificati un sacco di casi di Anossia per i pesci, cioè mancanza di ossigeno in acqua, che hanno portato alla loro morte.

Sotto ogni arco del Ponte della libertà si sono ammassati tonnellate di sedimenti, che devono essere esportarti. Poi Cuman parte facendo una riflessione sull’accrescimento del livello del mare nell’ultimo secolo, aumentato teoricamente di circa 35/45 centimetri il livello.

In laguna nelle zone Nord e Sud il mare si sta innalzando, con conseguenze perdita di caratteristiche “lagunari”. Invece nella zona centrale della laguna si sta verificando l’effetto opposto.

Nelle zone del Canale di Tessera, Canale di Campalto e il Canale di San Giuliano il moto ondoso del mare ha aumentato tantissimo le torbidità dell’acqua. Dalle immagini si può vedere molto bene quanto sabbia e fango siano smossi dai forti venti di Levante, di Bora e di Scirocco.

Le diverse direzioni dei venti portano il moto ondoso, quindi il fango e la sabbia, ha dirigersi ed ammassarsi nella zona centrale della laguna. In questo il ponte della Libertà è il nemico numero uno perché fa da muro contro il defluire dell’acqua, costringendo i sedimenti a rimanere nella stessa zona.

C’è un grosso problema di navigazione ormai perché non ci sono più zone di secca. I trasporti nautici, anche le barche più piccole, sono costretti a muoversi quasi tutti su i canali.

Conseguenze negative

Cuman e Consulta Laguna Media hanno stimato che entro i prossimi 25 anni il tratto centrale della laguna potrebbe insabbiarsi completamente e diventare terraferma. Queste stime sono stati fatte sia con metodi artigianali, ma metodi riconosciuti scientificamente, sia con metodi moderni.

Le rilevazioni del canale San Giuliano risultano rispetto alle ultime rilevazioni del 2000 ad oggi, quindi sono stati persi dai 20 ai 25 centimetri.

Soluzioni al problema

Sempre più spesso il Provveditorato insieme alla Ferrovie dello Stato fanno effettuare sempre più scavi di fanghi e sabbia sotto gli argini del Ponte della Libertà. Questo permette temporaneamente di far defluire l’acqua nella parte a sud del Ponte.

Oltre alla sabbia e il fango anche le alghe morte sono un grosso problema perché devono essere rimosse anch’esse.

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