Le Pasque Veronesi: quando Verona insorse contro Napoleone

La manifestazione rievoca l’insurrezione generale della città di Verona e del contado, scoppiata il 17 aprile 1797, lunedì dell’Angelo, e per questo passata alla storia come Pasque Veronesi. Cui parteciparono anche milizie vicentine, oltre che veronesi.

Questa sera un appuntamento molto importante, legato alla nostra storia, legato alla serenissima. “Venezia è fatta, adesso bisogna fare i veneziani”: è quello che stiamo pensando di realizzare con questo ciclo di puntate legate alla storia veneta. E’ molto importante che i veneziani prendano coscienza di quanto grandi sono stati, di quanto grandi siamo stati con l’antico stato veneto e di quello che potremmo essere ancora in futuro. Gli ospiti sono Tommaso Giusto regista del film che verrà proiettato sabato 22 a Verona in piazza Bra sulle Pasque Veronesi, e l’ideatore del progetto, Maurizio Ruggiero, anche Alberto Magagno, Schiavone, e Giovanni Rubini, Guardia nobile di Verona.

Luigi Gandi: Ora, invece, passiamo al tema della serata che sono le Pasque Veronesi di cui abbiamo visto una piccola anticipazione. Cosa sono le Pasque Veronesi?

Le parole di Maurizio Ruggiero

Presidente del Comitato per la celebrazione delle “Pasque Veronesi”: “Voi avevate mandato in onda degli spezzoni di rievocazione delle Pasque che facemmo anni fa. Le Pasque Veronesi sono la grande insurrezione di Verona del contado scoppiata il 17 aprile del 1797 e terminata il giorno di San Marco, il 25 aprile, con la resa della città circondata da 5 eserciti francesi, da 15.000 uomini in armi. La grande insurrezione di Verona del contado contro Napoleone Bonaparte e i rivoluzionari francesi, in difesa della religione cattolica profanata, in difesa del legittimo governo veneto del tempo.

Una cosa che mi preme notare, prima di parlare poi magari anche del vernissage, della presentazione del film che avrà luogo il 22 aprile, sabato prossimo, a Verona, l’anteprima in assoluto, mi preme ricordare che tutta l’Italia è insorta contro Bonaparte.

Bisogna che noi smentiamo che la panzana clamorosa che ci hanno fatto bere in tutti questi anni sui libri di storia per la quale arriva Bonaparte a cavallo, preferibilmente bianco e tutta l’Italia si mette ai suoi piedi perché lui la liberava. E’ un concetto molto simile a certe liberazioni dei nostri tempi cioè che chi occupa libera, un po’ strano”.

Luigi Gandi: Ma questo poi con Palmarino Zocatelli faremo un’altra puntata sulla concezione della liberazione, tra l’altro siamo qua il 25 aprile che per noi è il giorno di San Marco, invece per qualcun altro è la liberazione, vediamo cosa ha portato.

La “liberazione”

“Un’occupazione che dura da 80 anni, comunque lasciamo perdere, non voglio entrare in questi argomenti. Quindi, voglio dire, siamo veramente di fronte a una menzogna matricolata, se si può dire così, per la quale Bonaparte arriva, libera l’Italia e tutti applaudono.

No, Bonaparte arriva e cominciano subito le sue azioni. Cominciano in Liguria, cominciano in Piemonte, cominciano in Lombardia. Tutta l’Italia salvo una regione che non si ribella ed è la Sicilia. Ma non perché i siciliani non volessero ribellarsi, è perché non furono mai occupati dai francesi. Semplicemente non avevano nessun motivo di ribellarsi. Le Pasque Veronesi in questo ambito sono la più grande insurrezione dell’Italia centro-settentrionale, quella che salva anche l’onore di Venezia”.

La Serenissima

Luigi Gandi: Hai detto bene, la salva, perché anche noi all’epoca avevamo dei traditori. Non possiamo mitizzare la Serenissima perché c’erano dei traditori all’interno della Serenissima.

“Non c’è dubbio: San Fermo, Battaia che compare nel film e altri personaggi svolgono egregiamente purtroppo la funzione di agenti di Bonaparte o di infiltrati. E una cosa interessante, posso dire, a beneficio della Serenissima e di Venezia, parliamo oggi di un ambito veneziano ed è il motivo per cui ringrazio anche chi ci ha invitati per questa trasmissione è che Venezia sapeva tutto.

Per esempio, quando ci sono due congiure a Verona, perché la strada delle Pasque Veronesi, permettimi di dirlo, è molto più complicata che non la semplice insurrezione da una parte, francesi cattivi dall’altra. C’è questo, c’è un popolo che insorge compattamente in difesa di San Marco contro gli oppressori, verissimo.

Ma è una storia piena di congiure, atti di tradimento, atti di eroismo, atti di santità. E’ molto più complessa, richiede uno sforzo e ci furono due congiure di cui quella giacobina che avviene poco tempo prima dello scoppio delle Pasque, una congiura di terroristi perché il progetto era “occupiamo i palazzi pubblici di Verona, uccidiamo tutte le autorità veneziane e veronesi, piantiamo la bandiera francese sulle piazze, apriamo le porte e facciamo entrare i francesi con strage totale di funzionari e provveditori di comune”.

Lo stato non belligerante

Luigi Gandi: Da Stato non belligerante e neutrale, lo ricordiamo, non belligerante.

“Non belligerante, quindi c’era addirittura questa situazione. Però a Venezia cosa succede? Che viene a sapere la congiura e li fa arrestare. Li fa arrestare e li porta a capo scoperto, cosa che non si faceva mai nella procedura veneziana, in giro per la città perché si vedessero i traditori. Poi c’è una seconda congiura che scoppia nel ghetto ebraico. Questa non compare nel film perché sennò avrebbero dovuto fare un film di 6 ore”.

Luigi Gandi: Tra l’altro poi Tommaso Giusto deve annunciare anche un’importante novità, è molto importante quello che deve dirci in questa sera.

“Era per dire che fino all’ultimo c’è un’efficienza di Stato. Se ci fosse stata una volontà forte di aiutare i veronesi che erano in una situazione di agitazione e di insurrezione contro Bonaparte, sicuramente la situazione di Venezia sarebbe stata diversa perché come intervennero, e voglio dirlo perché è un sacrificio da ricordare, alcune truppe del vicentino e specialmente la sialiese che entrarono in battaglia intorno al 22 di aprile cioè mentre continuava l’insurrezione di Verona, loro si fecero 100 e passa km per scendere dalle montagne e schierarsi con i veronesi perché Verona era la loro antica capitale, la capitale dei Cimbri.

Qui ci sarebbe un discorso ulteriore da aprire, come appunto ci fu l’intervento dell’altopiano di Asiago e dei vicentini, così se Venezia l’avesse soccorso tutta la terraferma veneta sarebbe insorta e Venezia non sarebbe mai caduta perché la riconquista di Bonaparte si sarebbe perduta”.

Nella prossima puntata

Luigi Gandi: Grazie, grazie a Maurizio Ruggero, tutto è partito, lo sappiamo, con Maurizio Ruggero, le Pasque Veronesi, le sue idee, la sua determinazione, la sua volontà, hanno portato tutto il gruppo a questo eccelso livello e Tommaso Giusto oggi ne è una testimonianza.

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