Le nozze di Laura Pausini con il compagno Paolo Carta, a cui è legata dal 2005 e padre di sua figlia Paola, nata l’8 febbraio del 2013, dovevano già essere celebrate ma i due hanno dovuto modificare i loro piani. “Avevamo deciso di farlo l’anno scorso, ma con il Covid… Dobbiamo trovare una nuova data”, confessa Laura parlando della sua vita privata che scorre serena parallelamente a quella professionale che a breve la vedrà anche conduttrice con Mika e Alessandro Cattelan dell’Eurovision Song Contest.
Il musicista 57enne, suo produttore artistico e chitarrista, è la roccia a cui la Pausini si aggrappa. Padre anche di Jader, Jacopo, Joseph, nati dal suo precedente matrimonio con Rebecca Galli, con la quale il sofferto divorzio è stato ufficializzato solo nel 2012. Nonostante ciò, Carta non le fa mai mancare il suo sostegno. Laura Pausini ha lavorato fianco a fianco col compagno, a cui presto dirà di sì.
Il nuovo film “Laura Pausini – Piacere di conoscerti”
Un docufilm di Ivan Cotroneo prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios, al debutto dal 7 aprile in 240 Paesi in esclusiva su Prime Video. Si tratta di un racconto nel quale la popstar racconta la sua vita e la sua carriera da cantante. In un certo senso si ‘sdoppia’, parlando non solo il suo straordinario percorso, tra pubblico e privato, iniziato a 18 anni dalla vittoria a Sanremo Giovani, che l’ha portata ad essere una pluripremiata star della musica internazionale (70 milioni di dischi venduti), ma anche immaginando come la sua vita sarebbe stata se quella vittoria non ci fosse stata.
In occasione del lancio, la Pausini dà un’intervista esclusiva a Vanity Fair, nella quale svela: “C’era una cosa che non avevo mai raccontato, una cosa per me importante. È da quando ho vinto Sanremo nel 1993 con La solitudine che mi domando come sarebbe stata la mia vita se quella sera tutto fosse andato diversamente. È arrivato il momento di scoprirlo” confida l’artista 47enne che ripercorre la sua brillante carriera iniziata senza la velleità di diventare famosa. Continua dicendo “Io non sognavo di diventare famosa. Desideravo fare piano bar in quanto femmina, perché all’epoca in Romagna si esibivano solo gli uomini. E invece oggi pare che gli unici obiettivi contemplati siano soldi e fama. E’ la motivazione la chiave. Io ero motivata a cantare Destinazione paradiso a San Siro come nei locali a Faenza”.
La mancata vittoria agli Oscar
Laura vincitrice del Golden Globe 2021 per la Migliore canzone originale con ‘Io sì (Seen)’ e poi candidata all’Oscar. La mancata vittoria della statuetta, tuttavia, non era nei programmi. E, anzi, oggi ammette di aver sperato di non conquistarla per amore della figlia Paola.
“Dopo il Golden Globe, con l’Italia in ginocchio per il Covid, mia figlia mi ha detto: “Non sono brava come te!”. La paura di essere troppo ingombrante per lei è esplosa” ammette Laura: “Ho sperato davvero di non vincere l’Oscar, e quando è successo ho gioito, mentre Diane Warren, l’autrice di Io sì (Seen), seduta al tavolo lì con me, si è arrabbiata, non capiva. Era l’unico modo per poter insegnare a Paola il fallimento e aggiungerlo ai messaggi di Piacere di conoscerti”.