Richiesta di perizia sul tragico incidente del cavalcavia, indagini non solo sulle condizioni del bus, ma anche sullo stato della strada e sulla sua manutenzione.
L’incarico per la perizia
Si è guadagnato sul campo il nome di “Mastino”, e sarà lui, l’ingegnere Placido Migliorino, dirigente del Ministero delle infrastrutture. Il perito che dovrà ricostruire la dinamica dei fatti accaduti e che hanno determinato la caduta del bus dal cavalcavia Rizzardi di Mestre il 3 ottobre scorso.
L’incarico per la perizia gli è stato affidato oggi e prevede l’esame della strada, delle barriere e della loro idoneità. Si tratta del secondo perito nominato nell’inchiesta sulla strage del cavalcavia. Il primo è stato il medico incaricato dell’autopsia sul corpo dell’autista quarantenne Alberto Rizzotto. Per l’esito dovremo attendere per otto giorni.
Iscrizioni di garanzia
Nel frattempo, sono partite le prime iscrizioni di garanzia nel registro degli indagati: per omicidio colposo plurimo; lesioni personali e stradali gravi o gravissime; e lesioni personali colpose. Queste accuse riguardano in primis Massimo Fiorese: uomo padovano di 63 anni, è l’amministratore delegato della società La Linea, che effettuava il servizio di trasporto, una specie di NCC (Noleggio Con Conducente), per il campeggio Hu.
Gli altri due indagati sono dirigenti del Comune di Venezia: Alberto Cesaro, 47 anni, è il responsabile del servizio di manutenzione viabilità terraferma; e Roberto Delbussolo, 51enne, dirigente di viabilità terraferma e mobilità.
L’iscrizione servirà loro per partecipare alla consulenza tecnica e avere modi di difendersi.
I feriti oggi
Intanto, secondo l’ultimo bollettino sanitario, hanno lasciato l’ospedale i due fratellini tedeschi di 4 e 13 anni, per essere trasferiti nel nosocomio di Lipsia per stare vicino ai loro cari. Tutti gli altri continuano a migliorare, a sola eccezione della donna spagnola di 52 anni ricoverata a Padova, che è ancora in condizioni critiche.
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