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I Pescatori di Chioggia protestano per l’impennata del prezzo del gasolio

L'aumento del costo del gasolio e delle bollette ha fatto si che il comportamento di tutte le persone mutasse in un'unica direzione

Caro bollette, oggi è andata in scena la protesta dei pescatori di Chioggia. A mezzogiorno hanno azionato le sirene dei loro pescherecci, per conquistare la ribalta e far prendere coscienza all’opinione pubblica dell’impennata dei prezzi del gasolio.

Il perchè delle proteste dei pescatori di Chioggia

I pescatori veneti sono di fronte alla fredda legge del mercato che li costringe ad aumentare i prezzi e a vendere meno. A subire la concorrenza del pesce pescato all’estero a prezzi più modici.

La mancanza di aiuti economici

Gli addetti al settore non possono contare sul reddito derivante dalla cassa integrazione straordinaria. Questo perchè non è sufficiente per coprire un lungo periodo di fermo pesca che è esattamente quello che i pescatori dovrebbero affrontare. Il tutto in attesa che i prezzi scendano. La categoria non può contare nemmeno sull’appoggio dell’Unione Europea che da tempo riduce le quote di pescato ammesse per non depredare il mare.

Il comportamento delle famiglie si adatta alle bollette

Tra le famiglie si inizia ad aguzzare l’ingegno perchè l’arrivo della prossima bolletta fa tremare. Secondo i dati di un’indagine realizzata dal Movimento Consumatori Adico, tre mestrini su quattro hanno scelto di abbassare la temperatura del riscaldamento a 19° gradi. Otto mestrini su dieci non accendono più la lavastoviglie.

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