Pier Francesco Ghetti: “l’uomo ha responsabilità sull’ambiente”
Paolo Dalla Vecchia: “L’obiettivo dell’intervista di questa puntata è quello di cercare di capire che cosa è stato fatto e che cosa si può ancora fare per la difesa il governo e la riqualificazione dell’acqua dei fiumi. Della sostenibilità della laguna di Venezia e della città di Venezia. Lo facciamo con l’ecologo e ambientalista di lunghissimo corso, studioso di chiara fama internazionale. Professor Pier Francesco Ghetti, i suoi interessi hanno riguardato lo studio delle condizioni naturali e patologiche delle realtà fluviali e le modalità di risanamento. Oltre che la messa a punto di criteri per la valutazione di impatto ambientale per quanto riguarda le valenza naturalistiche e paesaggistiche. La definizione di indicazioni e indicatori e indici della qualità degli ambienti fluviali e tanto altro.”
“Parlando di questione ambientale tu hai sempre sottolineato l’errore, determinato dalla volontà di tenere separati, fatti degli uomini dai fatti della natura. Ovvero l’aspirazione di un pensiero guida di collocarsi al di fuori e al di sopra della natura. Argomento di grande attualità di storie eventi alluvionali di questi giorni cosa ci puoi dire partiamo da qua”
Pier Francesco Ghetti: “Argomento di grandissima attualità perché in fondo noi continuiamo a giocarci un ruolo all’interno di questo ambiente. Come specie homo sapiens ma non possiamo dimenticare di essere anche una specie biologica, cioè di far parte di questa natura. Se respiriamo l’aria è perché le piante hanno prodotto l’ossigeno, quindi è indissolubile questo legame. Si tratta solo di capire qual è il ruolo della nostra intelligenza rispetto a questo grande capitolo che è il fatto che l’uomo è diventato specie dominante. Quindi oggi ha una responsabilità maggiore, che non può essere barattata con esclusivamente una crescita tecnologica o la crescita degli speciali. Oggi c’è anche un bisogno di ritornare ad un rapporto chiaro tra uomo e natura.”
Storia del professor Ghetti
Paolo Dalla Vecchia: “Allora professor Ghetti tu sei nato nel 1943, anno del bombardamento di Roma, la caduta del fascismo fanno precipitare la situazione il paese tracollo la guerra è persa su ogni fronte e il 3 settembre viene firmato l’armistizio con gli alleati. La tua vita parte da qui da questo anno orribile e poi come si è sviluppata?”.
Pier Francesco Ghetti: “Sono nato l’11 agosto. L’8 settembre c’è stato il ribaltone, quindi sono stato sfollato e via dicendo, ma poi ovviamente ho vissuto nell’infanzia e la giovinezza la fase, forse più creativa dell’Italia. Nel tentativo di recuperare quello che è stato il disastro della della guerra. Poi sono finito nel primo laboratorio italiano a Parma di ecologia. Al piano sotto a quello di Mainardi che invece sviluppava l’etologia e poi ci siamo ritrovati a Venezia. Questo è stato il periodo in cui ho potuto vivere. Direi un percorso una storia del trasformazione del paese di grande interesse”.