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Pier Francesco Ghetti: la produzione dei rifiuti

Pier Francesco Ghetti: "la merceologia dei rifiuti era diversa. Siamo la civiltà del benessere e contestualmente la civiltà dei rifiuti."

Pier Francesco Ghetti risponde a Paolo Dalla Vecchia sulla questione dei rifiuti. Il Rettore analizza la questione partendo dal cambiamento nella gestione degli eccessi del consumismo, iniziata negli anni del boom.

Pier Francesco Ghetti e la gestione dei rifiuti

Paolo Dalla Vecchia: “Tu hai veramente centrato un punto che oggi si dà per scontato. Solo fino a qualche decennio fa noi vivevamo in città che aveva una contiguità con discariche a cielo aperto prima del processo della differenziata. Quindi non è distante questa stagione.”

Pier Francesco Ghetti: “Il gestore dei rifiuti di Milano città, intorno agli anni 70, mi diceva che, fino all’altro ieri andavano a raccogliere i rifiuti dentro i cortili dei palazzi. E c’era una squadra di 100 donne che separavano i rifiuti. Quindi la merceologia dei rifiuti era completamente diversa da quella attuale. Non parlando delle aree agricole dove letteralmente non esisteva, veniva tutto ampiamente metabolizzato e riciclato all’interno delle consuetudini delle famiglie. La circolazione delle merci è cambiata completamente. Questo sistema di imballaggi  ha creato una quantità impressionante di eccesso. Quindi siamo la civiltà del benessere e contestualmente la civiltà dei rifiuti.

Cosa conviene di più per noi?

Oggi stiamo ragionando attorno a come fare il riciclaggio, la separazione. Ma il tema principale sarebbe di ridurre la produzione di rifiuti, più che non continuare ad inseguire la produzione dei rifiuti. Perché in realtà non riusciamo a intercettare tutto. Quindi parte dei problemi è anche legato al fatto che questo consumismo portato all’estremo, che non è un consumismo di qualità, bensì un consumismo di competizione. E porta verso una crisi che poi vedremo. La CO2, l’inquinamento dell’aria. Per gli scarichi e per l’acqua. Quindi siamo di fronte a temi che richiedono anche grossi sforzi e grossi impegni economici per controllarli. Per cui dobbiamo fare una valutazione in merito. Cosa conviene di più per noi?”

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