PIL a 3,9% nel 2022: risultato che ribalta le previsioni

Il 2022 doveva essere un anno di lacrime e sangue con il prezzo del gas galoppante e un'inflazione all'11,4%. Invece, i dati statistici elaborati finora vedono un Veneto resiliente

Questo è il giorno della carica motivazionale che Luca Zaia ha dato all’imprenditoria veneta, diffondendo dati sul 2022 e i primi mesi del 2023. Essi indicano una crescita del PIL del 3,9%. Una crescita inferiore a quella del 2021, ma superiore a quanto atteso.

L’opinione di Zaia e Calzavara

Luca Zaia, Presidente della Giunta regionale del Veneto: “Se guardavamo le proiezioni un anno fa, avremmo detto che era un disastro. Siamo a +3,9% di PIL, abbiamo le autostrade intasate, mi fa ben sperare per il futuro. Sono bravi i nostri imprenditori e i lavoratori, e il risultato è questo. I dati dicono che le previsioni sono state tutte sballate.”

Anche nel resto del paese l’economia ha tenuto. Le imprese erano reduci da un 2020 del Covid e dei lockdown, dal 2021 del recupero e il 2022 della guerra russo-ucraina, e dello shock energetico con le note conseguenze sul rialzo dei prezzi.

Massimo Calzavara, Assessore alla programmazione regionale veneta: “Il 2022 dimostra un Veneto capace di essere ancora più resiliente, sia per quanto riguarda l’export, sia per quanto riguarda il turismo. I dati del 2023 riconfermano la regione come in grado di attrarre milioni di persone. A testimonianza, questo, del grande lavoro fatto dagli imprenditori, ma anche grazie all’aiuto della Regione.”

Le previsioni del PIL

Per il 2023 si prevede un andamento del PIL analogo a quello nazionale, +1%. Secondo Luca Zaia, non è comunque da buttare, visto che l’inflazione continua a non scendere.

Luca Zaia: “la previsione è dell’1%. Non mi sembra che dovremmo stracciarci le vesti, se penso alle previsionic he davano il negativo. Aspetteremo il consultivo. Gli imprenditori oggi non mi dicono “non ho lavoro”, mi dicono “non ho occupati, non ho lavoratori””.

Il 2023 si profila però altalenante. Il valore aggiunto per il settore industriale dovrebbe registrare una variazione negativa, un -7%. Le costruzioni invece continueranno a produrre ricchezza, ma in rallentamento (+4,2%). Il comparto dei servizi vedrà un aumento dell’1,8%.

I consumi delle famiglie, infine, aumenteranno dello 0,9%. Dunque, attendiamo il bilancio di fine anno.

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