Pisa, traffico di cocaina che arriva anche a Venezia

Un'operazione internazionale ha portato al sequestro di oltre 2 tonnellate di cocaina, smantellando un traffico che coinvolgeva porti italiani, Europa e organizzazioni mafiose

Vasta operazione antidroga condotta dalla Guardia di Finanza pisana: 30 arresti e oltre 2 tonnellate di cocaina sequestrate.

Un traffico internazionale di cocaina

Una vasta operazione antidroga, scattata nelle ultime ore in Italia, ha portato a 30 misure cautelari nei confronti di presunti membri di un’organizzazione criminale internazionale. L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze e condotta dalla Guardia di Finanza di Pisa, ha smantellato un traffico di sostanze stupefacenti tra Sudamerica ed Europa, con ramificazioni anche in Veneto.

Gli investigatori hanno scoperto un sofisticato sistema di trasporto della cocaina, inviata principalmente dal Sudamerica in container provenienti da porti italiani come Livorno, Genova e Savona.

Le droghe venivano nascoste in intercapedini ricavate all’interno di carichi di frutta esotica, con lo scopo di eludere i controlli. La merce arrivava poi anche in altri importanti snodi europei come Barcellona, Anversa, Rotterdam e San Pietroburgo, per essere distribuita in tutta Europa.

Mafia italoalbanese

Le operazioni si concentrano principalmente in Veneto, dove alcuni membri della rete criminale provvedevano a smistare la droga. Gli arrestati sono di diverse nazionalità, tra cui italiana, albanese, rumena e ucraina, e sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.

L’indagine ha rivelato che gli arrestati avevano legami con le più potenti organizzazioni mafiose italiane e albanesi. Si parla di organizzazioni criminali cui la Camorra e la ‘Ndrangheta, nonché con altri gruppi criminali operanti in Albania, Belgio, Francia, Germania, Ecuador e Colombia.

L’operazione ha consentito di sequestrare oltre due tonnellate di cocaina, 45 kg di hashish e 20 kg di marijuana, con un valore di mercato che supera i 70 milioni di euro. Parallelamente, azioni simili sono in corso in Albania e in altri Paesi coinvolti nell’inchiesta, il cui esito finale resta ancora da definire.

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