E’ esplosa incandescente la polemica politica per il passaggio delle grandi navi a Venezia.
L’annuncio è uno solo: stop ai giganti del mare nel Canale della Giudecca entro la fine di giugno. È l’ultima notizia che si ha da Roma mentre ieri Toninelli scriveva su Twitter:
“L’incidente di oggi al porto di Venezia dimostra che le grandinavi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo. Il ministro alle infrastrutture è al centro di un tiro incrociato di Brugnaro, Zaia, Salvini e del Pd.”
Grandi navi a Chioggia?
Il ministro Toninelli da mesi si è preso del tempo per decidere e ha già ventilato l’ipotesi per molti assurda di dirottare le navi a Chioggia . La prima decisione di Toninelli è stata quella di convocare d’urgenza Pino Musolino presidente dell’Autorità portuale.
“Il piano esiste da mesi” ha detto Salvini e anche Ferrazzi e Pellicani del Pd hanno dichiarato che è ora di decidere “Bisogna usare il canale Vittorio Emanuele come alternativa a San Marco e alla Giudecca, subito una sperimentazione con le navi dal pescaggio più basso” è la proposta del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
Proposta di viabilità alternativa
Zaia “All’ultimo Comitato, che è l’unica sede deputata a prendere una decisione, la Regione Veneto e il Comune di Venezia hanno presentato e sottoscritto una proposta di viabilità alternativa che – ricorda – sfruttando una viabilità già esistente, prevede il passaggio attraverso il canale dei Petroli per arrivare a Marghera. Il punto è: quando c’è stato quel Comitato? Molto tempo fa. Il 6 novembre 2017. Il ministro delle Infrastrutture era Graziano Delrio, del governo del Pd». Poi «non è successo nulla – prosegue – Voglio ricordare che il decreto Clini-Passera per lo spostamento delle navi da crociera è di otto anni fa. In questi otto anni non c’è stato ostruzionismo da parte degli enti locali. Io ero arrivato a dire: fate quello che volete, purché affrontiate il problema».
Questo è anche il grande momento del comitato no grandi navi che ha colto l’occasione per dire no agli interessi delle multinazionali galleggianti.
“Questi mostri – ha detto il portavoce Tommaso Cacciari devono stare fuori dalle bocche di porto.”