La bozza del nuovo dpcm che vieta gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio e tra comuni il giorno di Natale, Santo Stefano e Capodanno, ha spiazzato tutti regioni, operatori turistici e famiglie e creato divisioni anche all’interno del pd. Il timore è il rientro incontrollato per natale nelle regioni di provenienza soprattutto al sud. Ma non è tutto.
Dpcm di Natale
Niente passaggi tra comuni a partire dal 21 dicembre. Impianti di sci chiusi fino al 7 gennaio, giorno in cui ripartirà la scuola in presenza. Si è ottenuto un 50 % di ‘si’ ai pranzi nei ristoranti anche a Natale, Santo Stefano, Capodanno e l’Epifania, e il ‘no’ allo svolgimento di cene.
E’ previsto anche il posticipo del coprifuoco la notte di Capodanno: dalle 22 alle 7:00, anziché alle 5, dunque niente veglione. Inoltre anche le crociere sono sospese fino al 6 gennaio (annullata anche quella organizzata dal Piper da Civitavecchia).
Contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi, i centri commerciali rimarranno chiusi nel weekend. Negli alberghi sarà consentito soltanto il veglione di fine anno in camera. Ci sarà una scappatoia per gli anziani soli: attraverso l’autocertificazione se l’anziano è solo.
Intanto 25 senatori del PD hanno inviato una lettera chiedendo il libero spostamento tra comuni per il 25 il 26 dicembre e il 1 gennaio.
La nuova lista di divieti è traumatica soprattutto per gli operatori turistici , i ristoratori, ma anche per le famiglie che contavano in ricongiungimenti durante le feste, anche se tra pochi.
Il commento di Zaia
Luca Zaia: “Per quanto la salute venga prima di tutto, questo Dpcm non tratta i cittadini allo stesso modo”
A dare voce alle perplessità di chi già comunque ha archiviato il 2020 come un anno da dimenticare e lasciarsi alle spalle è stato stamane Luca Zaia durante la diretta da Marghera. Il governatore si è fatto portavoce soprattutto di chi vive nei piccoli comuni che finirà per sopportare un altro lockdown a differenza di chi abita in una grande città.