Non è conosciuto quanto meriterebbe: il tartufo del delta del Po, un ottimo prodotto che fa di Rovigo la terza provincia italiana per quantità di raccolto. Tra le iniziative ad esso dedicate ci sono le Giornate del Tartufo di Porto Viro, nate per valorizzare il prezioso fungo che cresce in queste zone, nelle pinete e nelle zone boscose lungo le rive del Po. L’edizione 2022, la 14esima, si è svolta dopo due anni di stop causa pandemia.
Maura Veronese, Sindaca di Porto Viro
“Torna la Festa del Tartufo. Siamo alla 14esimo edizione, quindi Porto Viro si conferma oltre che essere una città di mare, anche una città di terra in questo caso. Anche perchè andiamo oggi a parlare di un prodotto incredibile, proprio un oro nero, che si trova nelle pinete, come quella di Contarina.
Però Porto Viro ha due pinete, Contarina e Donada, e queste pinete che sono proprio lo scrigno di biodiversità del nostro territorio hanno appunto questa peculiarità di questo prodotto, di questo fungo, che nasce spontaneamente.
Oggi, appunto, torniamo a parlare di tartufo con convegni, con incontri, con un mercato. E vogliamo, come sfida per il futuro, non parlare solo di tartufo come prodotto spontaneo, ma di parlare di prodotto tipico. Quindi L’impegno prossimo è avere un riconoscimento importante per un prodotto poco conosciuto, ma preziosissimo.”
Tiberio Roncuzzi, commerciante
“Siamo qui in esposizione a questa Festa del Tartufo a Porto Viro, dove noi abbiamo già partecipato tutti gli anni precedenti. Siamo ormai a fine stagione con il tartufo bianchetto. E ne abbiamo ancora un po’ del fresco, che è di piccole dimensione. Infatti, essendo ormai verso la fine, il tartufo si riduce di pezzatura, ed il tartufo si riduce fino a finire completamente”.
Enrico Vicentini, Presidente Associazione Amici del Tartufo Polesano
“Siamo qui ad onorare il re della tavola: il tartufo del delta del Po. E’ un tartufo che cresce nelle pinete litoranee, di cui il delta del Po è molto ricco.
Oggi usciamo da una stagione abbastanza secca, arida. E, come si sa, il tartufo essendo un fungo soffre della siccità. Quindi è stata un’annata, questa, abbastanza penosa per quanto riguarda la raccolta.
Comunque, il delta del Po, oltre a offrire bellezze naturalistiche a tutto tondo, offre anche una rarità che cresce nel sottosuolo. Questa rarità è il tartufo bianchetto, che è una varietà che cresce proprio in questo periodo.
E’ un tartufo che ha la scorza che è molto simile al tartufo bianco. Mentre la parte interna è più scura. Ha un sapore molto forte, deciso, agliaceo, e si presta molto bene per diversi piatti: risotto al tartufo, una frittata.
Io rappresento l’associazione “Gli amici del tartufo polesano”, che raggruppa vari ricercatori di tartufo della zone del Polesine e del delta del Po. Da anni siamo impegnati per la salvaguardia e la protezione del tartufo, perché purtroppo è una specie che è in via di estinzione, soffre molto dell’inquinamento, del disboscamento e delle condizioni climatiche. Quindi come associazione da anni siamo impegnati nella piantumazione di piante micorizzate al tartufo su zone che sarebbero destinate a rimanere brulle. Quindi in accordo con vari enti locali stipuliamo dei contratti in cui ci impegniamo a valorizzare e a promuovere la piantumazione di piante che potrebbero in futuro dare il tartufo”.