Oggi la Recovery Room, posta in un’area appositamente realizzata all’ospedale di Portogruaro, è dunque funzionante. Questa accoglie fino a 7 pazienti da sottoporre ad intervento chirurgico. Inoltre, gli stessi pazienti nella fase post intervento possono essere costantemente monitorati sino al trasferimento nel reparto di degenza.
Mauro Filippi, direttore generale dell’Ulss 4
“L’attività al Covid Hospital di Jesolo si è ridimensionata con il calo dei ricoveri causati dalla pandemia. L’azienda sanitaria, quindi, ha potuto recuperare vario personale impegnato su questo fronte, reintegrandolo nelle attività ordinarie. Tra queste l’attività della Recovery Room oggi ritornata a funzionare a pieno regime”. Lo annuncia il direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi, dopo la sospensione dell’attività in quest’area per la carenza di personale a causa della pandemia da Covid 19.
“L’utilizzo della Recovery Room all’ospedale di Portogruaro ha un duplice scopo. In primo luogo, aumenta la sicurezza del paziente perché in quest’area lo si può sorvegliare costantemente sia prima che dopo l’intervento. In secondo luogo, diminuisce il carico di lavoro al personale impegnato nei reparti di degenza nella fase post operatoria,” spiega Filippi.
L’inaugurazione della Recovery Room
Grazie alla donazione di 1 milione di euro da parte di Zignago Holding S.p.A. che ha sede a Fossalta di Portogruaro (VE) si è realizzata la Recovery Room. Oltre a questa l’azienda, Seingim Global Service (di Ceggia) ha donato il progetto esecutivo di ampliamento dell’ala ospedaliera.
Il 5 febbraio 2021, dopo 5 mesi di lavoro, l’opera è stata inaugurata alla presenza del presidente di Zignago Holding, Gaetano Marzotto, e di varie autorità. Il giorno dell’inaugurazione, i chirurghi dell’Ulss 4 hanno scoperto la targa di intitolazione dell’opera, esempio di collaborazione tra pubblico e privato, denominata: “Recovery Room Vittorio Emanuele e Giannino Marzotto”.