Portuali in sciopero per 72 ore dal 23 gennaio. Questo il piano della mobilitazione preparata dalle sigle Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil, dopo la perdita del collegamento diretto per le mega portacontainer cinesi. La società Cosco ha parlato di suddividere i carichi in navi di minori dimensioni per calmare gli animi. Questo però non ha rassicurato, in quanto una simile ridistribuzione dei carichi si tradurrebbe in un declassamento di Porto Marghera.
Portuali in sciopero
I porti di Venezia e Chioggia invece vogliono restare nell’eccellenza, dice il sindacato. L’attività portuale è l’attività economica più importante della provincia e una delle più significative della regione con 20.000 lavoratori impiegati. Questo è ciò che affermano le organizzazioni sindacali, le quali non sono disposte ad accettare passi indietro sulla manutenzione di tutti i canali che conducono al porto. Chiedono che i 12 metri del piano regolatore portuale di Venezia e i fondali di Chioggia «devono essere conseguiti e rispettati.
Le rassicurazioni del governo
Sulla scavo dei canali sono arrivate ampie rassicurazioni dal governo secondo cui verso fine gennaio saranno date le autorizzazioni al dragaggio e alla manutenzione immediata, ma i lavoratori non si fidano perché stanno assistendo da anni a contrapposizioni politiche tra ambientalisti, imprenditori e politici, mentre la portualità lentamente declina e si mettono in discussione i posti di lavoro».
La mobilitazione
La protesta include anche le mancate scelte sul terminal delle grandi navi da crociera ancora da indicare per evitare che i giganti del mare incrocino lungo il canale della Giudecca ». La mobilitazione inizierà il 23 gennaio in occasione del convegno sui porti alla Heritag Tower di Marghera.