Siamo in collegamento con Valentina Bobbo e le sue proposte di scrittori semisconosciuti che hanno voglia di emergere e sui quali molte case editrici piccoline stanno scommettendo. “Oggi vi propongo un bel thriller giallo. Tra l’altro, ambientato in un piccolo paesino della Brianza, quindi tutto made in Italy. Il titolo è “Pozzanghere di sangue”, di Raffele Milan. L’editore è la “Susil edizioni” e appunto, come vi dicevo, è un thriller nel quale ci sono una serie di omicidi”.
Pozzanghere di sangue
Un maresciallo dei carabinieri e un capitano della polizia insieme cercano di scoprire chi è l’autore di questi omicidi e perché sono stati perpetrati questi reati. La cosa speciale è che l’autore ha voluto in qualche modo mescolare i buoni con i cattivi, nel senso che lui dice che gli piace questa cosa che dentro una persona buona c’è sempre un po’ di oscurità e viceversa. È una cosa molto orientale e che va parecchio di moda. Però è vero, nel senso che nel suo romanzo ha voluto fare in modo che i buoni si facessero corrompere dal lato oscuro e gli assassini in qualche modo trovano una giustificazione ai loro atti, anche se solo parziale. Interessante questo aspetto psicologico.
Si beh interessante anche perché nessuno è veramente cattivo e veramente buono. Ci sono queste mille sfaccettature che tra l’altro sono legate all’ambiente in cui cresciamo. Può capitare che una figura buona venga traviata in un ambiente cattivo e viceversa, una persona cattiva che si trova a vivere in un ambiente più benefico non rivela il suo lato oscuro a meno che non scatti una molla negativa. È interessante, i gialli sono così in fondo, servono proprio per scoprire i volti un po’ più tenebrosi, proprio come avviene nel libro
Esatto, sono d’accordo ed è bello che non ci sia un giallo nel quale il buono è solo buono. Così il finale non è cosi prevedibile e scontato, come in questo caso. Il finale è un finale aperto e tra l’altro l’autore ha intenzione di scrivere un seguito di cui non ha voluto dire nulla. Speriamo insomma che il secondo capitolo sia interessante come il primo. Lo consiglio a chi ama i gialli naturalmente e a chi magari vuole dei personaggi che non siano poi cosi scontati e che abbiamo delle ombre.
Quindi mi pare di capire che in questo libro, non è l’investigatore quello più importante ma sono le persone che vengono indagate, i protagonisti.
C’è un certo equilibrio tra l’uno e l’altro. È anche questo interessante, che ci si ponga un po’ anche dalla parte di chi ha commesso poi l’omicidio. Si capisca anche che delle volte la motivazione per cui si ha agito ha un certo peso.
Beh certo, non per nulla nei processi ci sono le famose attenuanti e aggravanti
Si è una casa editrice piccolina ma che cura le sue edizioni con delle copertine particolari. Soprattutto sceglie con accuratezza gli scrittori e le storie che raccontano.