Cronaca

Pranzo di Natale per le carcerate nell’istituto penitenziario della Giudecca

Pranzo di Natale per le carcerate nell’istituto penitenziario della Giudecca
Domenica 13 dicembre 2015 una delegazione dell’Associazione Veneziana Albergatori cucinerà e servirà il pranzo di Natale alle carcerate recluse nell’Istituto penitenziario della Giudecca.
«In questo preciso momento storico abbiamo deciso di porre l’accento sull’uomo. Per questo abbiamo scelto un gesto significativo, forte e capace di esaltare umanità piuttosto che il mero gesto simbolico». Stefania Stea, Vicepresidente dell’Associazione Veneziana Albergatori, spiega com’è nata l’idea di coordinare il pranzo in Carcere per il secondo anno, la prima volta accadde nel 2013: «La nostra è una scelta di condivisione; preparare il pranzo per le detenute, servire ai tavoli e sedersi accanto a loro sta ad indicare proprio questo: ci sediamo accanto a chi ha sbagliato nella sua vita nella speranza di regalare loro la possibilità di respirare un’atmosfera quasi familiare, di amore e di affetto».
Una delegazione dell’Associazione Veneziana Albergatori il 13 dicembre 2015 entrerà nel carcere della Giudecca, Chef Davide Fanti del Ca’ Sagredo preparerà assieme ad una brigata di aiutanti dell’Ava il pranzo ideato per la speciale occasione. Le materie prime sono state donate, così come i servizi collaterali. Piatti studiati e preparati con cura da uno Chef professionista, una tavola apparecchiata e scintillante per la speciale occasione: «Per noi tutto questo rappresenta la normalità – spiega Lorenza Lain, Consigliera Ava degli Hotel Cinque stelle -, ma per le persone che sono recluse in carcere è un grande emozione poter rivivere gesti normali, di affetto e di condivisione».
«È un’esperienza educativa ed emozionante afferma il Presidente dell’Associazione Veneziana Albergatori, Vittorio Bonacini -, non solo per le persone che sono detenute, ma anche per gli stessi albergatori. Il nostro obiettivo è di offrire la possibilità a queste donne che stanno scontando la pena per un reato commesso, di respirare l’atmosfera natalizia».

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