Premio “Gino Pastega”: la poesia “diversa” di Mirko Fois

Mirko Fois ci spiega che, attraverso il rap, si può introdurre un nuovo modo di insegnare la poesia a scuola. Uno stimolo per i giovani

Giovanna Pastega ospita a “La poesia secondo me” Mirko Fois. Ex studente del liceo artistico Michelangelo Guggenheim di Venezia, ha vinto il premio nazionale di critica poetica “Gino Pastega” grazie a una segnalazione fatta dal gruppo Poesia Comunità di Mestre.

Una poesia diversa nelle scuole

Il suo saggio è dedicato a un poeta rapper, Mezzosangue. “Ho provato a portare un rapper romano – spiega Mirko – come poeta e non come rapper. Ho estrapolato i concetti che prova a dire e dimostrare che esiste la poesia anche nella musica moderna di oggi. Il mio obiettivo era far capire alle scuole che si può studiare la poesia anche in modo contemporaneo. Per essere più interessante per i giovani”. Il premio “Gino Pastega” serve proprio per divulgare la poesia, in modo che tanti ragazzi e ragazze possano spiegarla ad altri studenti, ad altri ragazzi della loro età. Non a caso, “La poesia a modo mio”, è una delle sezioni del primo.

“Rappare” è sempre fare poesia?

“No, rappare non è sempre fare poesia. Non significa che se scrivi qualcosa sei un poeta o una figura riconosciuta. In questo caso Mezzosangue sì – dice Mirko – secondo me può toccare dentro molte persone. Non tutti possono essere poeti”.

Un sogno futuro

Ora Mirko si sente “perso”, come molti giovani, non sa dove andare e qual è la strada giusta per lui. “Col lockdown mi sono messo a fare il pony-pizza per prendere qualche soldo. Ho messo via qualcosa e sto vedendo delle scuole. Se trovo dei corsi interessanti sul cinema mi ci butto subito”. A Mirko piace molto fare video e scrivere e gli piacerebbe unire questi interessi in futuro.

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