Premio letterario Città di Mestre: ecco i tre romanzi nominati

Sono stati presentati i tre romanzi nominati per il premio letterario Città di Mestre. Tra le parole degli autori e dei presentatori, abbiamo riassunto tre brevi descrizioni delle opere

Sono stati presentati i romanzi vincitori del premio letterario della Fondazione Mestre Domani. Tra gli interventi degli autori e le introduzioni dei presentatori, abbiamo provato a riassumere le tre opere nominate.

“Le 12 vite di felice di Stefano”, di Letizia Ruscitti Orrù

Questa biografia Multipla ha l’originalità di iniziare da una programmata rinuncia alla vita. Un uomo in età avanzata e dunque sazio di vita annuncia a due allibiti psichiatri di una clinica specializzata che al prossimo compleanno, l’ottantesimo, chiederà di morire.

Racconta così l’opera l’autrice: “Felice di Stefano è tutt’altro che un eroe, non ha mai voluto esserlo, non vuole sembrarlo, non vuole fingersi. Racconta totalmente in modo onesto la sua vita. Sì, è anche una storia di riscatto personale. Il mio punto di vista sulla questione del fine vita non è importante, perché quel libro non vuole dare delle risposte, non vuole indottrinare o spiegare niente”.

“Confidenze al trono acheo” di Albino Monteduro

Siamo in una società come la nostra, in un tempo in cui la vita si allunga. La vicenda drammatica di un personaggio come lo scrittore Ugo De Simei, con la sua vita non inutile, diventa quasi un simbolo dell’età estrema e del male. Noi lo conosciamo da vecchio traumatizzato quando viene ricoverato in un luogo ristretto qual è la clinica Domus Meam, nel Salento

Intervistato, l’autore usa queste parole: “Il personaggio è proprio autentico, esiste davvero. È un personaggio che ha nella pratica impiegato tutta quanta la sua esistenza per lo studio e per il lavoro. Si tratta di descrivere, nel romanzo, persone che sopperiscono a certe carenze con l’umanità e con un aiuto diretto all’interno di questo tipo di RSA”.

“À da venì! La rivolta dei burattini” di Saverio Maccagnani

Il loro romanzo ha un’impronta chiaramente fiabesca. L’eroe è Zachei, un uomo in fuga che và alla ricerca di un destino diverso. Divenuto casualmente burattinaio, inizia un viaggio che lo porterà ad incontrare l’amore e tanti personaggi affascinanti, come i briganti e la strega. Ma i burattini cosa centrano? Beh, loro in effetti sono i sorprendenti coprotagonisti.

Spiega l’autore: “È una storia di un personaggio che prova ad opporsi, in un certo modo, a quelli che adesso noi definiamo i poteri forti.  È un ebreo, fugge dalla dal pregiudizio verso la sua religione, dalla oppressione della miseria. Trova infatti un’occasione: un burattinaio passa da casa sua cercando ospitalità e cibo. Così, assieme a lui riparte, abbandona (abbastanza vigliaccamente, in effetti) moglie e figli e si fa burattinaio giramondo”.

L’opinione letteraria di Tiziano Graziottin

Alla domanda sulla qualità dei libri e su un possibile loro elemento in comune, il giornalista Tiziano Graziottin risponde chiaramente: “L’elemento è l’originalità, una straordinaria originalità per temi, scelte e ambientazioni. Devo dire che è probabilmente l’edizione più riuscita, almeno per la conclusione finale, di questo premio letterario della Fondazione Mestre Domani. Si sta si sta rivelando a livello nazionale qualcosa di importante, perché evidentemente, se la qualità finale è questa, vuol dire che c’è un vivaio di autori che cresce e arriva a questo premio con dei bei numeri e delle belle possibilità.”

 

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