Stilato un primo, parziale, inventario del patrimonio di Prince, deceduto improvvisamente lo scorso 21 aprile.
La Bremer Trust, la società incaricata dal tribunale di gestire l’eredità di Prince, ha consegnato un primo e parziale inventario dei beni ascrivibili al musicista di Minneapolis scomparso lo scorso anno, il 21 aprile, senza lasciare testamento.
Ne fanno parte una dozzina di proprietà immobiliari nelle contee di Carver e Hennepin, valutate 25,4 milioni di dollari; 110 milioni di dollari in conti correnti, crediti di capitale e contanti; 67 lingotti d’oro del peso di tre etti cadauno, per un valore di circa 840.000 dollari.
A questi vanno aggiunti i sei milioni di dollari cash nelle casse delle società di proprietà dell’artista statunitense (Paisley Park Enterprises Inc.; NPG Records Inc.; NPG Music Publishing e LotusFlow3r) e i 6,8 milioni di dollari che la NPG Records deve incassare in seguito a un arbitrato.
Ma restano ancora da valutare gli strumenti musicali, la collezione di gioielli, i mobili di casa, una Bentley del 2006 e le motociclette del celebre film “Purple Rain” e del relativo sequel “Graffiti Bridge”; oltre all’inventario di nastri, file musicali e video, la maggior parte dei quali inediti, il cui valore è sostanzialmente inestimabile.
Ci sono peraltro alcuni procedimenti legali pendenti, che potrebbero aumentare o diminuire il valore complessivo della proprietà ereditabile, sulla quale il fisco americano potrebbe comunque pretendere circa il 50%.
In queste ore, attraverso un’audizione in tribunale, sarà stabilito chi, fra i possibili eredi (la sorella Tyka Nelson e i fratellastri Sharon Nelson, Norrine Nelson, John Nelson, Omarr Baker e Alfred Jackson) è qualificato a ricevere quote del patrimonio, e in quale proporzione.
Dopo la morte di Prince, il 21 aprile 2016 (all’età di 57 anni) si erano fatte avanti ben 29 persone, sostenendo di avere in qualche modo legami con della popstar di Minneapolis, tra queste anche un detenuto del Colorado che asseriva di essere suo figlio.