Profughi: nuova protesta a Cona. Questa volta a scendere in strada sono i nigeriani
Si parla di nuovo di profughi. Accoglienza o non accoglienza ? Cosa è giusto ? Tra chi manifesta contro, e chi è migrante e manifesta contro le condizioni con cui vengono trattati ? Punto di rottura è il titolo dell’articolo scritto da Mameli sul Corriere della sera, che Edoardo Sivori ci tiene a condividere con i telespettatori
“Era solo questione di tempo. La sommossa dei profughi di Cona non è certamente la prima. Dalla protesta con i bancali a Vittorio Veneto, nel febbraio del 2015, alla rivolta dei materassi nel luglio dello stesso anno a Eraclea, alla discesa in piazza a Bagnoli nel novembre del 2016, dove venne «accerchiato» lo stesso leader della Lega Salvini. Non è la prima, anche nella stessa Cona. Ma questa volta segna un punto di rottura.
Per l’origine. Le modalità. Le conseguenze. L’origine: anche se probabilmente preparata da giorni, l’occupazione dell’ex base scatta dopo la morte di una giovane rifugiata ivoriana,la povera Sandrine. C’è un’inchiesta che accerterà se è stata adeguatamente curata. Le modalità: i roghi e il sequestro di fatto di venticinque operatori. Le conseguenze: si è innescato un effetto «contagio».
Nelle ore successive proteste di migranti a Vicenza e a Verona. Il Veneto diventa una polveriera. E la politica non si spende per spegnerla. Al contrario. Cona segna un punto di rottura anche sul dibattito annoso, aperto e mai chiuso, sul tema della gestione dei profughi.”