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Profughi ucraini in aumento: “difficile contarli”

Come previsto nei giorni scorsi, l'arrivo dei profughi è diventata un'emergenza anche se i posti letto per accoglierli in Italia e nel Veneto ci sono, ma ormai è difficile contarli. Da Spinea dopo un viaggio di 18 ore con un pullman ai confini della Polonia sono arrivati aiuti e poi lo stesso pullman ha portato in salvo 28 profughi

L’onda lunga dei profughi ucraini è arrivata. Il numero di persone che cerca di arrivare in Italia è in continuo aumento al punto che il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha chiesto l’intervento dell’esercito. Luca Zaia ha dichiarato che la protezione civile non riesce più a contarli perchè arrivano in ordine sparso in auto, in treno o con altri mezzi.

Profughi ucraini

Fino a stamane i registrati erano 3300 ma di ora in ora il dato si aggiorna. Il Veneto, comunque, ha posti letto per 7300 persone. Non tutti si fermano nella nostra regione, soprattutto chi arriva con il treno scende nelle stazioni per sottoporti a tampone e poi risale su convogli diretti in altre regioni.

I sanitari veneti stanno facendo il possibile per intercettarli e fare loro il test per la sicurezza di tutti. Nei 3 Hub di accoglienza allestiti nella regione: nel veronese a Isola della Scala, nella marca Valdobbiadene e nel veneziano Noale sono ospitate qualche decina di donne e bambine.

La prima bambina nata

In questa foto c’è la piccola Riana, nata domenica, da una signora rifugiata e ricoverata nell’San Donà di Piave. Anche Spinea ha fatto la sua parte e Pietro Curreli, vigile del fuoco per quarant’anni ora in pensione e capogruppo della Lega in Consiglio Comunale, ha rispolverato l’entusiasmo di un tempo. Ha portato ai confini della Polonia un pullman carico di aiuti e caricato quasi una trentina di ucraini, portandoli sani e salvi nel veneziano.

Pietro Curreli: capo gruppo Lega Consigliere Comunale Spinea

“Siamo riusciti a portarne a casa solo 28 e di questi 11 sono stati inseriti in un centro di Dolo, invece altri 11 avevano familiari ed amici. Solo 4 sono stati sistemati grazie all’aiuto della Parrocchia di Spinea.

Ciò che mi ha colpito è la delicatezza, l’educazione e il modo di comportarsi di queste persone: si sono puliti completamente le scarpe prima di salire sul pullman e all’inizio, pur non comprendendo la nostra lingua, ci mostravano i documenti.” ha affermato Pietro Curreli.

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