Carnevale di Venezia 2017: 25 istituzioni culturali statali e internazionali coinvolte, 40 sedi, 140 spettacoli.
Il Carnevale di Venezia è una palestra di creatività e produzione culturale. Una offerta artistica diffusa in tutto il territorio, città storica e terraferma, che racconta attraverso le mostre, la musica e il teatro, le eccellenze veneziane, i suoi mestieri storici.
È stata presentata oggi, giovedì 9 novembre 2017, presso la Camera di Commercio di Venezia, la rassegna culturale del Carnevale di Venezia 2017 “CREATUM VANITY AF-FAIR”. Realizzata da Ve.La. S.p.A., coerentemente con le linee guida dell’Amministrazione Comunale di Venezia e in collaborazione con le istituzioni culturali mette la città in scena aprendo le porte dei palazzi, delle biblioteche e degli archivi, dei musei e delle sale da musica a progetti ibridi, estemporanei, adatti al contesto più brillante e festoso che il clima del Carnevale induce. Una programmazione in gran parte gratuita o molto popolare, grazie al sostegno del Comune di Venezia, con decine di eventi giornalieri che tratteggiano una città artisticamente vitale ed esuberante. Una rassegna rilevante come sottolineato dai numeri: 25 istituzioni culturali statali e internazionali coinvolte, 40 sedi, 140 spettacoli. All’incontro sono intervenuti: Paola Mar, Assessore al Turismo del Comune di Venezia; Marco Maccapani, Direttore Artistico del Carnevale di Venezia 2017;Stefano Karadjov, Direzione Artistica, Curatore del Programma Culturale del Carnevale di Venezia 2017; Piero Rosa Salva, Amministratore Unico di Ve.La. S.p.A.; Alberto Capuzzo, Direttore Camera Servizi srl.
“Un Carnevale senza cultura a Venezia non sarebbe un vero Carnevale – ha ricordato Marco Maccapani, – Tutto quello che organizziamo ha a che fare con la cultura, la tradizione, ma soprattutto le storie di questa città. Vogliamo dare la possibilità a chi è residente o a chi viene a in visita nella Serenissima, di vivere in modo diverso quella che è una festa popolare e di solito chiassosa. Abbiamo un ricchissimo palinsesto di eventi molto particolari, cui consiglio a tutti di partecipare”.
“Questo programma non esisterebbe senza il coinvolgimento delle varie realtà istituzionali, associative e artistiche, che in questo grande contenitore possono divertirsi e animare la città, realizzando anche dei percorsi di ricerca – ha spiegato Stefano Karadjov, – È un programma diffuso, quotidiano, che permette di costruirsi la propria mappa ideale di Venezia, comprendendo anche luoghi meno noti e normalmente chiusi al pubblico. Ogni appuntamento ha poi alle spalle una narrazione importante, e racchiude sia progetti originati da noi, che sviluppiamo grazie al contributo delle associazioni e delle compagnie , sia progetti proposti dalle altre istituzioni, armonizzati nel programma”.
Entusiasmo condiviso da Piero Rosa Salva: “Il miracolo che abbiamo realizzato negli ultimi anni per costruire questo straordinario palinsesto culturale al fianco degli eventi di piazza sta proprio nella valorizzazione delle risorse culturali e organizzative di un tessuto ricchissimo L’allargamento alla terraferma di quest’anno ci ha poi permesso anche di intercettare l’associazionismo più diffuso. Questo programma culturale viene talvolta offuscato dalla debordante rilevanza mediatica giustamente garantita ai voli dal Campanile e ai concorsi delle maschere, ma potrebbe rappresentare, da solo, un Carnevale ricchissimo, degno di qualsiasi altra città italiana, persino se noi cancellassimo tutto il resto”.
Teatro e musica per il Carnevale dei bambini. Attenzione puntata sui più piccoli con decine di avventure teatrali, personaggi e storie per palcoscenico e non.
A Mestre, da domenica 19 a martedì grasso 28 febbraio la rassegna Carnival Kids Showpropone una decina di spettacoli teatrali d’attore, d’oggetto e di figura per i bambini dai 2 anni in su, disseminati tra il Teatro Momo (compagnie: dei Bisognosi; Mario Gumina e Teatro Necessario; Pantakin), Teatro Toniolo (compagnia Woodstock teatro), Centro Culturale Candiani (compagnie: Antonio Panzuto; Teatro Gioco Vita).
Uno degli spettacoli – Le mille e una notte di Antonio Panzuto – metterà in scena il giorno di giovedì grasso 23 febbraio elementi realizzati nell’ambito di un laboratorio di scenografia con la progettazione digitale curato nelle settimane precedenti al Carnevale con una scuola di Mestre, la San Gioacchino, sviluppato ad hoc per la festa insieme al Fab Lab Venezia con laBiblioteca VEZ Junior: istituzioni diverse che grazie al Carnevale dialogano e producono nuovo senso intorno a universi di storie antiche.
Altrettanto ricca la proposta delle Istituzioni private con particolari attenzioni al pubblico in formazione.
Alla Fondazione Querini Stampalia i soggetti mitologici dai dipinti e dagli affreschi di Casa Querini Stampalia si trasformeranno in fiabe narrate per bambini (dal 25 al 28 febbraio, in italiano e in inglese).
Alla Peggy Guggenheim Collection i laboratori Kids Day esploreranno il tema della vanità con il ritratto, il doppio senso e la scoperta di sé nei contenuti della Collezione e della mostra su Tancredi Parmeggiani (ogni domenica di Carnevale).
Al Palazzetto Bru Zane, con il laboratorio di avvicinamento all’ascolto e la rielaborazione personale della musica di Camille Saint-Saëns (25 febbraio).
Al TIM Future Centre e alla Sala San Marco di Trivignano, con una grande opera per piccoli artisti, La piccola Turandot cantata, suonata e animata dagli allievi più promettenti dell’Associazione musicale Ermanno Wolf-Ferrari in uno spettacolo di giovani promesse.
Una programmazione ulteriormente arricchita dalla tradizionale, copiosa, offerta carnascialesca di teatro di burattini al Teatro Goldoni (quest’anno con la compagnia di Paolo Papparotto, dal 24 al 28 febbraio).
La cultura nei “luoghi del silenzio”
Prosegue, e si arricchisce, il fil rouge della Venezia città aperta, con palazzi, archivi, musei e cenacoli culturali eccezionalmente camuffati da luoghi del silenzio in spazio scenico per messe in scena itineranti ed effimere in contesti monumentali assolutamente unici.
E così la preziosa liaison tra Teatro Stabile del Veneto, Vela e Polo Museale del Veneto aprirà il meraviglioso Palazzo Grimani al Romeo e Giulietta itinerante di Paolo Valerio (dal 23 al 28 febbraio), con il pubblico letteralmente coinvolto in una vivace partitura di parole e situazioni sull’immortale testo scespiriano.
Palazzo Mocenigo diventa teatro di vizi, vanità e (scarse) virtù di cantanti, attori e impresari illustrati da Benedetto Marcello tra abiti e profumi, con il Teatro alla Moda portato in scena nelle sale del Museo del Tessuto da Alessandro Bressanello (dal 25 al 28 febbraio).
Alla Biblioteca civica VEZ di Mestre, con il Carnevale al femminile di tre produzioni venete: la ricerca in forma musicale e teatrale intorno al merletto di Punto Burano, donne sul filo del Merletto di Chiarastella Seravalle (15 e 16 febbraio); i personaggi di Titania, Desdemona, Jago e Ofelia che rivivono nelle interpretazioni di Susanna Costaglione e Giulia Briata, per la regia di Bepi Emiliani nelle Donne di Shakespeare (18 e 19, 25 e 25 febbraio); le poesie e i testi di Antonella Barina, che insieme al canto e alle musiche di Monica Giori, ripercorrono la ricerca dell’autrice sull’antica divinità acquea dell’Anguana, con Sette canzoni per l’Anguana (23 e 24 febbraio alla VEZ; ma anche il 18 e 19 febbraio al TIM Future Centre).
Nella Chiesa di San Lio, dove la vestizione dello spazio sacro illustrerà come il concetto di festa nel luogo di culto si traduca in ricerca di bellezza, colori, tessuti, oggetti e opere d’arte, profumi, con una mostra installazione e una serie di eventi curati dall’architetto don Gianmatteo Caputo per l’Ufficio Beni Culturali per la Pastorale del Turismo (dall’11 al 28 febbraio).
Nella mostra documentaria per il Carnevale all’Archivio di Stato di Venezia, Spogliare carte, vestire maschere: un percorso attraverso gli abiti che, carpiti tra le raffigurazioni presenti nelle carte dell’Archivio, possono diventare fonte d’ispirazione per travestimenti carnascialeschi, nel Carnevale della fiera delle vanità (dal 18 al 28 febbraio).
Al Padiglione delle Navi del Museo Storico Navale di Venezia, dove si farà un viaggio fantastico con le maschere al femminile di In viaggio con Ulisse: l’Odissea delle donne e la loro vanità, con Michela Mocchiutti e Mauro Avogadro in una piece epicomica intorno a Penelope, Circe, Calipso e Nausicaa (domenica 26 febbraio).
La musica e i suoni.
Sfida ogni anno avvincente e non banale: declinare il tema del Carnevale in musica. All’Ateneo Veneto, con un tris di concerti originali.
Le vanità allo specchio, lo specchio delle vanità, nel pianoforte a quattro mani di Elio e Anna Lazzarini, un percorso musicale tra vorticosi giri di valzer, in un concerto dove la vanità si ripropone come in uno specchio, da Gounod a Maurice Ravel, da Edvard Grieg a Aram Khachaturian (26 febbraio).
I classici degli anni ’20 in una selezione di George Gershwin, con interventi cantati del contralto Giovanna Dissera Bragadin, accompagnati dalle proiezioni dei numeri coreografici, dai musical firmati dal grande coreografo Busby Berkeley tra il fantastico e il surreale in GG & BB – George Gershwin & Busby Berkeley, musiche da autopiano & immagini da videoproiettore (24 febbraio).
La Musica sopra un ritratto di porcellana. Giuseppe Ximenes D’Aragona mecenate di Mozart e Tartini, per raccontare in parole e musica intriganti rapporti tra produzioni artigianali veneziane e la grande musica europea di fine Settecento (23 e 28 febbraio).
Alla Fondazione Querini Stampalia, con i Cineconcerti accompagnati dal vivo da Ulisse Trabacchin e la cura di Carlo Montanaro per Associazione Musica Venezia: Mélies a colori (1896 – 1912), un’antologia dei film più spettacolari tra quelli scritti, prodotti, diretti ed interpretati da Georges (giovedì 23 febbraio); e Buster Keaton. Impossibile non ridere, Proiezioni di “Sherlock Jr.” e “One Week”, due degli esempi più straordinari di capacità di invenzione e gestione dell’immagine cinematografica dell’attore e regista Buster Keaton (28 febbraio).
Alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, dove Palazzetto Bru Zane cura Votate per me!, con la regia di Flannan Obé e musiche di Serpette, Offenbach, Boileau, Vignix, Saint-Saëns, Lecocq, Hypsa, Hervé, Rose, Bruant, Oudot, Arnaud, Reval, Boissière, in un divertissement che ironizza sul tema delle elezioni alternando compositori celebri e chansonniers sconosciuti, per una frizzante incursione nella Parigi dei cafè concert, ritrovi musicali per la propaganda e la protesta (23 febbraio).
I luoghi e gli spazi da riscoprire a Carnevale.
Il programma culturale del Carnevale propone anche l’accesso a luoghi noti e meno noti, intorno a particolari curiosi del patrimonio veneziano, in occasione della festa.
Sarà così possibile visitare Palazzetto Bru Zane in italiano, inglese o francese (dal 23 al 28 febbraio); ammirare le icone nella Mostra alla Chiesa di San Lio in occasione di Vestire lo spazio(dall’11 al 28 febbraio); rivedere la Collezione Peggy Guggenheim con cinque visite quotidiane in italiano e inglese; farsi una cultura sulla “visione” a Venezia con il precinema, il Mondo novo e i viaggi degli icononauti alla Fabbrica del Vedere – Archivio Carlo Montanaro con la mostraVanitosa Venezia (dall’11 al 28 febbraio); esplorare il Chiostro e il Refettorio Monumentale di San Salvador, in occasione degli spettacoli Anguana (18 e 19 febbraio) e Piccola Turandot (24 febbraio). E infine scoprire, nel racconto a più voci di Carnevale, Festa popolare veneziana, l’antico Carnevale di Venezia con i documenti e i dipinti della Fondazione Querini Stampalia, in un affascinante viaggio tra storia, architettura e tradizione (dal 25 al 28 febbraio, in italiano e inglese). Ricordando, se ve ne fosse bisogno, che il Carnevale a Venezia è un patrimonio locale che diventa universale, e che in questa città meravigliosa la bellezza della sua tradizione secolare rinnova la voglia di produzione artistica di oggi.